«Clementine e uva senza semi risollevano le vendite»

Fapanni (Bergamo): «Ottobre parte però scarico»

«Clementine e uva senza semi risollevano le vendite»

Le vendite all’ingrosso della frutta stentano a decollare in questo ottobre. Il sentiment è infatti lo stesso in diversi mercati ortofrutticoli, quello di Bergamo compreso. “Ogni mondo è paese – sostiene Federico Fapanni, venditore di OrtoBergamo -. Attualmente c’è interesse solo per 2/3 articoli di frutta, mentre tutto il resto è fermo”.

“Si stanno mischiando prodotti di diverse stagioni. Sono iniziati i primi cachi della Romagna, ma anche pesche e nettarine, che stanno ultimando la loro stagione, ma che ancora un po’ sono richieste perché continua a fare caldo. Buone vendite si registrano anche per il miyagawa Satsuma che dà il via alla campagna agrumicola italiana e le cui quotazioni sono attorno ad 1/1,50 euro al kg”.

In particolare, l’operatore registra buone vendite per le prime clementine arrivate dalla Spagna della varietà Clemen Rubis e che si attestano attorno ai 2, 50 euro/ 3 euro al kg. “È il prodotto che apre la campagna agrumicola spagnola e si presenta fresco. Un altro prodotto che va molto è anche l’uva senza semi, soprattutto Luisa e Regal, che viaggiano tra i 2,50 euro al kg e i 2,80 euro al kg, naturalmente prodotto italiano in questo caso. L’uva con i semi invece, che sia Red Globe, Italia, Pizzutella o Regina sono tutte ferme”.
 

L’altra referenza che viaggia abbastanza bene da un punto di vista di richieste sono le castagne. “Le abbiamo già da almeno tre settimane anche se il grosso della produzione arriverà nelle prossime settimane. Quelle già sterilizzate del Piemonte si vendono dai 2,20 ai 4 euro al kg”. Per le fragole invece è appena iniziata la produzione di Verona che accompagnerà fino a fine anno la campagna Trentina, per poi lasciare spazio alla Sicilia ed alle varietà precoci della Basilicata.

L’andamento secondo il grossista di Bergamo è in linea con lo scorso anno per la frutta. “I prezzi della verdura sono stellari, ma per la frutta non sono stati segnalati particolari rincari. I consumi però sono diminuiti anche a causa del terrorismo mediatico”.