Ci salveranno le api robot?

Allo studio arnie e pronubi meccanici. Walmart e Harvard in prima linea

Ci salveranno le api robot?

“Se le api scomparissero dalla faccia della Terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita” questo slogan, attribuito erroneamente ad Albert Einstein, dà il senso dell’importanza di questo piccolo insetto per la vita dell’uomo, in quanto senza di esso sarebbero a rischio oltre 100 mila specie vegetali.
 

Le minacce che interessano le api sono molteplici: parassiti (vedi la varroa), inquinamento, fitofarmaci (nel Mondo, ma no di certo in Europa che ha bandito i neonicotinoidi) e, per ultimo , ma solo in ordine temporale, il cambiamento climatico. Le pazzie del clima sono probabilmente il più temibile avversario, in quanto le api “lavorano” in un range ottimale che non contempla le alte temperature, quelle superiori a 30°C. Per cercare di ovviare a questi problemi la tecnologia sta producendo soluzioni sempre più sofisticate. 

Come spesso accade, gli Israeliani sono maestri nello sviluppare soluzioni innovative in ambienti aridi, e anche in questo ambito non sono da meno. L’azienda Arugga Al Farming ha creato “polly” il primo robot che impollina direttamente i fiori e che sta dando ottimi risultati in Israele, Australia e Stati Uniti, mostrando incrementi del 20% di resa rispetto all'impollinazione tradizionale con insetti pronubi. Il robot riesce a svolgere l’operazione grazie a sensori ottici che individuano il fiore pronto che verrà impollinato grazie a impulsi d’aria. Così facendo si previene, inoltre, le possibili malattie portate dalle api.

Sempre in Israele, una start-up (Beewise) sta costruendo arnie robotiche che monitorano le api 24 ore su 24 e contribuiscono a ridurre la mortalità di questi importanti impollinatori, garanti della sicurezza alimentare. Il contenitore, chiamato “Beehome”, può ospitare 24 alveari gestiti da un robot che monitora gli insetti, controlla il loro habitat e fornisce loro cure. Il robot è dotato di sensori che gli consentono di sapere cosa sta accadendo “e, grazie all’intelligenza artificiale, il software sa di cosa hanno bisogno le api“. Il robot può anche dispensare automaticamente zucchero, acqua e medicinali. In caso di problemi, avvisa l’apicoltore tramite un’applicazione. Il mega-alveare a energia solare può anche regolare la temperatura, eliminare i parassiti e persino estrarre il miele, grazie ad una centrifuga integrata.

Non poteva mancare in questa rassegna l’ape robot che conta diversi progetti attivi già da diversi anni, soprattutto negli Stati Uniti, e che vede protagonisti di tutto rispetto, a partite dall’Università di Harvard e, soprattutto, da un peso massimo del mondo Retail come Walmart, che ha recentemente brevettato le Api Robot. Ovviamente è difficile pensare che tutta l’impollinazione potrà avvenire solo tramite robot, ma di certo se i cambiamenti climatici proseguiranno con questo trend non è una previsione così bislacca.