Biodiversità vegetale, perché è fondamentale anche a tavola

Un menù corretto dimezza il rischio di malattie

Biodiversità vegetale, perché è fondamentale anche a tavola

La biodiversità vegetale è fondamentale tanto in campo quanto a tavola. Variare il cibo che scegliamo ogni giorno può essere di grande aiuto nella prevenzione delle malattie. Secondo lo studio europeo Epic (Euopean prospective into cancer and nutrition), un menu corretto può infatti arrivare a dimezzare il rischio di ammalarsi.

Alla base di questa teoria c’è il ruolo delle sostanze nutritive. Come riporta un articolo del Corriere della Sera firmato da Franco Berrino “L’importanza della varietà è verosimilmente dovuta al fatto che l’insieme di numerose diverse sostanze protettive a basse dosi è più efficace che non la presenza di poche sostanze a dosi più alte. Dosi molto alte di una o poche sostanze antiossidanti assunte con integratori alimentari potrebbero addirittura essere pericolose”.

Epic, la ricerca in dettaglio
Lanciata negli anni Novanta, lo studio europeo Epic ha monitorato l’impatto delle varietà di cibo vegetale sull’incidenza del cancro. E lo ha fatto seguendo il comportamento di 500 mila persone in base alle loro abitudini alimentari. I tumori messi ‘sotto alla lente’ sono stati quelli del polmone e dell’esofago, entrambi causati dal tabacco.
Lo studio ha confermato che “a parità di sigarette fumate, mangiare molta frutta e verdura quasi dimezza il rischio di ammalarsi. Inoltre, a parità di tabacco e di quantità di frutta e verdura consumata, la varietà del consumo conferisce un’ulteriore significativa protezione. Frutta e verdura contengono fattori antiossidanti, che impediscono l’attivazione delle sostanze cancerogene del tabacco e contengono sostanze antinfiammatorie che contrastano la progressione di eventuali tumori che già avessero cominciato a svilupparsi”.
Lo studio ha dimostrato che il rischio di morte, a parità di età e di altre cause, si riduce progressivamente all’aumentare del numero di specie consumate: rispetto a chi consuma una scarsa varietà di alimenti (una quarantina di specie) il rischio di chi ne consuma il doppio si riduce di un terzo.
Infine, è molto meglio assumere sostanze nutritive da una varietà di cibi, piuttosto che sotto forma di integratori.

Come suggerisce lo stesso Berrino, è dunque il caso di approfittare dell’orto invernale, che ci fornisce una straordinaria varietà di vegetali: dai cavoli al cavolo riccio, nero, verza, cappuccio, cavolfiore, broccoli, broccolo romano, cime di rapa, finocchio, carciofo, bietole, cicoria, radicchio…e chi più ne ha, più ne metta.