Albicocche, due mesi di pioggia hanno fatto perdere il 60% della produzione

Gallo: «il mercato è condizionato da varietà precoci scadenti»

Albicocche, due mesi di pioggia hanno fatto perdere il 60% della produzione

In Calabria inizia la stagione delle albicocche ma, ancora, l’effetto della bella stagione è lontano e i volumi sia alla produzione che al consumo restano al palo. Analizza a IFN la situazione attuale e le prospettive dei prossimi mesi Natalino Gallo, presidente dell'Op Agricor di Corigliano Calabro (Cosenza), realtà specializzata nella coltivazione di questo frutto. “Un inizio di campagna davvero complesso a causa delle condizioni climatiche degli ultimi due mesi che hanno mandato in sofferenza le produzioni.

Da aprile a maggio abbiamo avuto pioggia tutti i giorni, da 6 a 25 mm, con effetti deleteri sulle collture. Le piogge all’inizio della primavera hanno danneggiato l’allegagione e, nelle ultime settimane, le violente precipitazioni hanno compromesso la qualità dei prodotti, inficiando il grado brix. Le prime stime raccontano di una perdita di produzione del 60-70%, poiché tante albicocche si sono spaccate per l’acqua che hanno assorbito e abbiamo dovuto destinarle all’industria”.

Una situazione molto pesante, quella descritta dal presidente, che solleva anche il problema delle scelte varietali. “Con questi scarni volumi difficilmente potremo fare programmi e tante varietà hanno un ritardo nella maturazione di circa 10 giorni, come la Tsunami, a causa della carenza di sole. Intanto abbiamo avviato la campagna con Pricia e Domino, ma purtroppo non riusciamo a soddisfare le richieste in chiave di volumi”.

L’obiettivo dell’op Agricor è infatti puntare sulle caratteristiche organolettiche. "Le varietà saponetta stanno affossando il mercato - precisa Gallo – perché sono tutte albicocche precoci che inondano il mercato, sin dai primi giorni di aprile, e arrivano al consumatore, disorientandolo sulla qualità, con un prodotto scadente e mettono in cattiva luce le varietà di qualità. Il rischio è quello di dover recuperare un consumatore deluso dal primo prodotto della stagione, che magari è stato pagato anche a caro prezzo". Torniamo a rispettare il calendario delle albicocche e offrire un buon prodotto. Ci vuole il buon senso ed evitare di speculare con merce scadente che viene premiata in quanto precoce", conclude Gallo.