Kaki sotto attacco, la mosca della frutta imperversa

Il produttore campano Nuzzo: «Escalation significativa, sta diventando una calamità»

Kaki sotto attacco, la mosca della frutta imperversa

Nel casertano c’è tanta apprensione per gli attacchi massivi della mosca della frutta (Ceratitis capitata): complice il clima caldo-umido, ogni anno l’insetto potenzia la sua presenza e i prodotti più colpiti sono le pesche e i kaki. 
A confermarci questo scenario è Emilio Nuzzo, socio di Giovani coltivatori società agricola che dedicata oltre 60 ettari alla coltivazione del kako nel territorio casertano. “La mosca della frutta sta diventando una calamità ingestibile, ogni anno la gravità degli attacchi diventa sempre più violenta. Dati alla mano, in questo momento rischiamo di perdere il 35% della produzione. Sino ad inizio agosto non avevamo registrato infestazioni, poi nel giro di in un mese e mezzo la situazione è precipitata. Questo insetto riesce ad avere anche sette generazioni in un anno”.
 

L’insetto nocivo è presente negli areali nazionali da tempo, ma non ci si aspettava un adattamento così veloce nei kaki. L’innalzamento delle temperature e l’instaurarsi di un clima umido ha giovato a migliorare l’adattamento del fitofago che ha mostrato una crescente resistenza alle avversità. Abbiamo segnalato l’insetto per la prima volta nel 2019, ma gli attacchi non ci mettevano in apprensione e riuscivamo a contenere la mosca. Ma le ultime due stagioni sono state significative, è stato un crescendo in negativo. Gli strumenti che abbiamo per affrontare l’insetto non sono adeguati. Inoltre, il cambiamento climatico sta aiutando l’insetto, con giornate estremamente calde e notti molto umide.


Quali sono le strategie che adottate?


Vista la situazione che mette a repentaglio la produzione dei kaki campani vi è stata una sollecitazione delle istituzioni per chiedere delle manovre immediate. Applichiamo delle trappole alla periferia dei campi per individuare la presenza del fitofago e procedere con i trattamenti, che spesso si sono rivelati inefficienti. Ad oggi abbiamo avuto un permesso per utilizzare per 120 giorni Lambda-cialotrina, insetticida piretroide. 

Ma anche i trattamenti diventano un’arma a doppio taglio sia per i costi dei fitofarmaci che minano le tasche delle aziende agricole che per la loro predisposizione al dilavamento rapido dopo le piogge. Anche la resistenza che hanno sviluppato gli insetti ai trattamenti mette alle corde la produzione. La mosca causa sia problemi diretti che indiretti poiché costringe a trattamenti costanti e ripetuti.


Quali soluzioni si possono intravedere?

Sarebbe importante implementare trattamenti mirati ad area prendendo in esame strategie di difesa adottate in altri Paesi. Sulle tre varietà che coltiviamo, vale a dire Kako vaniglia, Rojo brillante e kaki a polpa morbida, la prima ha mostrato una suscettibilità maggiore a causa del suo spiccato grado brix che attira la mosca.