Interpoma riparte dalla sostenibilità

Mur, direttore di Fiera Bolzano: «Voglia di presenza, padiglioni al completo»

Interpoma riparte dalla sostenibilità

È la fiera per eccellenza dedicata al mondo delle mele e torna in presenza per la prima volta dopo quattro anni. Parliamo di Interpoma, la kermesse organizzata dalla Fiera di Bolzano che a meno di due mesi dall’evento ha già fatto sold out. Tra le novità “The Interpoma Variety Garden”, la mostra internazionale di 50 varietà di mele Club provenienti da tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda agli Stati Uniti, dalla Francia all’Italia e in particolare il Trentino-Alto Adige.

“Siamo molto entusiasti che dopo l’edizione 2018 quest’anno Interpoma torni in presenza – spiega a IFN Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano -. Lo stesso entusiasmo lo stiamo respirando anche da parte degli espositori e dei visitatori che si stanno accreditando. I padiglioni sono praticamente già al completo e la presenza estera è come sempre ben nutrita. Dopo tanta attesa ci aspettiamo un’edizione di successo, ricca di contenuti e di occasioni che facciano vivere agli attori del comparto melicolo un’esperienza a 360 gradi”.
 

Il mondo della mela è in forte evoluzione ed ha ancora tanto da raccontare. “Sostenibilità e digitalizzazione nella melicoltura saranno i due temi conduttori di questa edizione, con uno sguardo comunque sempre puntato alla innovazione varietale. Nello specifico – puntualizza il direttore Mur - il tema della sostenibilità avrà un focus sulla gestione dell’acqua nei meleti: Interpoma Award, il concorso organizzato da Fiera Bolzano in collaborazione con la Facoltà di Scienze e Tecnologie della Libera Università di Bolzano e la Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana, premierà infatti le tecnologie innovative che consentono un risparmio idrico e migliorano la resa o la qualità dei frutti. La digitalizzazione, invece, sarà la protagonista della seconda giornata di Interpoma Congress, durante la quale si parlerà della raccolta robotizzata alla presenza dei principali produttori mondiali di robot per la raccolta del melo, che interverranno presentando le loro innovazioni. La prima giornata del Congresso, invece, verrà fornita una panoramica sul settore melicolo degli Stati Uniti, dalla produzione alla selezione varietale fino alla ricerca e alle dinamiche di mercato”.

Tornare alla fiera fisica significa anche dare spazio alle prove tecniche e le visite guidate in campo che rivestono un ruolo di importanza primaria. “Abbiamo organizzato nove tour in regione che accompagneranno gli operatori professionali a toccare con mano le realtà più all’avanguardia della nostra regione”.
 

I temi protagonisti delle visite sono: produzione biologica, sostenibilità, innovazione tecnologica, innovazione varietale, best practices e frigo-conservazione in ambiente ipogeo. Inoltre, ampio spazio è dato all’Interpoma Congress Congress coordinato da Walter Guerra, responsabile del Gruppo di lavoro Pomologia del Centro di Ricerca Laimburg. Sarà suddiviso in due sessioni: la prima giornata sarà incentrata sul tema “Nuove dinamiche nel settore melicolo degli Stati Uniti” e sarà presieduta da Gerhard Dichgans. Seguiranno gli interventi di Tim Welsh della Columbia Fruit Packers, Susan Brown della Horticulture and Plant Breeding Sections Cornell AgriTech, Tom Barnes di Category Partners, LLC e Stefano Musacchi della Washington State University. La seconda giornata, invece, sarà dedicata alla robotizzazione e rappresenterà la primissima occasione di veder riuniti in unico posto tutti i principali produttori internazionali di robot per la raccolta delle mele, che si confronteranno direttamente con le proprie tecnologie.

La presenza estera non mancherà. “Ad oggi – racconta Mur - abbiamo conferme dagli Stati Uniti e da Paesi europei quali Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Svizzera, Ucraina, Ungheria. Siamo certi che ci saranno tante novità e opportunità di fare business”. 
 

Interpoma è una fiera iperspecializzata che muove numeri importanti e oltre vent’anni fa, quando è nata è stata accompagnata da scetticismo. “Per le fiere più piccole la specializzazione è un modo per differenziarsi, crescere e attirare un pubblico internazionale. Grazie alla tenacia – ricorda ancora Thomas Mur- nel corso di pochi anni questa è diventata una manifestazione leader a livello globale e ne siamo fieri”.

Per Bolzano la melicoltura rimane uno dei cardini dell’economia locale, assieme al turismo e alla viticoltura. “Con i suoi 18.400 ettari di superficie coltivata, l’Alto Adige è la più vasta area chiusa di coltivazione di mele in Europa e una della più innovative del mondo. Qui sono previste per questa stagione 830mila tonnellate di mele, raccolte in una regione dove la collaborazione tra il mondo della ricerca, le consulenze pratiche nell’ambito della produzione, la logistica e commercializzazione tramite le cooperative è un forte elemento distintivo e difficilmente imitabile”.