Biologico, perchè l'Italia è sulla buona strada

Dal Sinab focus su produzioni, operatori e importazioni

Biologico, perchè l'Italia è sulla buona strada
L’Italia è il primo Paese in Europa per aziende agricole biologiche. Nel lungo periodo 2010/2021 sono aumentate dell’80,7% pari a 38 mila unità mentre nell’ultimo biennio 2020/2021 sono cresciute del 5,4% pari a 4413 unità.




Ad evidenziare la buona strada intrapresa dal nostro Paese è stato Pietro Gasparri - responsabile ufficio agricoltura biologica e sistemi di qualità alimentare nazionale e affari generali presso il Sinab (Sistema d'informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica, ndr) – intervenuto durante il convegno “Filiera, mercato, export e consumatore – I numeri chiave in Italia” tenutosi nei giorni scorsi a Sana.
Stringendo il campo alla sola ortofrutta, si nota come il nostro Paese sia primo in Europa per la produzione di ortaggi biologici: la produzione è aumentata dell’8% nel solo 2021 pari a 59.792 tonnellate. Tra i primati del bio italiano rientrano anche gli agrumi con un totale di 31717 tonnellate e l’olivo con 247 mila tonnellate.



L’evoluzione del biologico italiano dal 2010 ad oggi vede nel 2021 una crescita del 4,4% di superfici e del 5,4% come operatori, con un’incidenza percentuale della Sau (superficie agricola utilizzata, ndr) bio pari al 17,4% della Sau totale. Se ampliamo lo sguardo al lungo periodo 2010/2021 vediamo che le superfici sono aumentate del 96,3% pari a 1,1 milioni di ettari mentre gli operatori segnano una crescita dell’80,7% pari a 38481 operatori.




Nel periodo 2020/2021 i produttori/preparatori sono gli operatori cresciuti maggiormente (+14%): nel 2021 i produttori esclusivi erano la prima categoria rappresentata tra gli operatori (con un’incidenza del 72% sul totale) seguiti da produttori/preparatori (15,7%) e dai preparatori esclusivi (11,3%).



Nella variazione 2021/2020 le superfici bio coltivate a frutta sono aumentate del 7,8% (22.196 ettari totali) e del 90% nel lungo periodo 2021/2010 crescendo di quasi 20 mila ettari.
Un andamento diverso si registra invece per gli ortaggi che nel 2021 sono calati del 13,4 rispetto al 2020 mentre nel lungo periodo 2021/2010 sono aumentati del 114 % pari a circa 32 mila ettari.
In crescita la frutta in guscio: se nel breve periodo (2020/2021) è cresciuta del 3,3% pari a 1700 ettari, nel lungo periodo (2010/2021) è aumentata di quasi il 100% pari a 27 mila ettari.

Nel 2021 il 52% degli operatori totali era presente in 4 Regioni: Sicilia (13%), Calabria (12%), Puglia (11%), Campania (8%) e Toscana (8%).
Andando ad analizzare le superfici bio per aree geografiche, si nota come la media di crescita nel 2021 sia stata del 17,4%, con punte maggiori per Calabria (34,5%), Toscana (34,1%), Lazio (26,5%) e Sicilia (22%). Sotto la media la Valle D’Aosta (ma il dato è commisurato alla sua estensione limitata), Lombardia (5,3%)  e Piemonte (5,4%).
Se si guardano alle superfici coltivate per regione, queste rappresentano più della metà dei terreni (55,3%) in Sicilia, Puglia, Toscana, Calabria e Emilia Romagna) mentre sono ancora limitatissime (7,5%) in Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Molise e Liguria.
Gli orientamenti produttivi delle superfici bio vedono crescere soprattutto agrumi (24,8%), fruttiferi (24,1%) e olivo (24%) mentre crescono meno le ortive (19,8%).

Importazioni bio



Le importazioni dai Paesi terzi arrivano principalmente da Tunisia (31.309 tonnellate), Turchia (31.185 tonnellate), Cina (20.011 tonnellate), Pakistan (18.144 tonnellate) ed Ecuador (15.613 tonnellate).
Se si analizza il biennio 2020-2021 si nota come le quantità di prodotti importati sia calata del 4,7%: percentuale in cui ortaggi e legumi pesano dell’11,5% mentre sono in crescita le importazioni di frutta fresca e secca del 12,7%.
Stringendo il campo al solo 2021 vediamo che le categorie di prodotto maggiormente importate sono rappresentati dai cereali (24,5%), frutta fresca e secca (18,5%) e dalle colture industriali (16%) mentre ortaggi e legumi occupano solo il 7,8%.

Operatori bio in Europa



Sul podio degli operatori bio europei c’è sicuramente la Francia, cresciuta del 10,9% sul 2021/2020 pari a 8628 operatori totali mentre il nostro Paese è aumentato di solo il 5.4 % (4413 operatori); al terzo posto c’è invece la Spagna con una crescita del 2,3% pari a 1134 operatori.
Se l’analisi si sposta sul numero delle aziende agricole, domina la classifica di nuovo la Francia con un incremento del 9,7% (5162 aziende totali), seguita dall’Italia aumentata del 6% (4284 aziende) e dalla Germania cresciuta del 3% (1045 aziende).
Se invece ci concentriamo sui dati Sau bio notiamo un incremento del 9% per la Francia, del 5,9% per la Germania e del 4,4% per l’Italia mentre l’incidenza Sau bio in Ue è del 9,08%.

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