«Il biologico? No a una riserva indiana in Gdo»

«Il biologico? No a una riserva indiana in Gdo»
In un momento di poche certezze per la produzione agricola europea il biologico è in 
contro tendenza. L’Europa, con la strategia From farm to Fork, tra poco più di sette anni avrà il 25% di superfici agricole biologiche (oggi è il 22,8).  
C’è la certezza che il bio crescerà e dovrà farlo molto rapidamente in tutta l’UE, almeno in termini di superficie agricola coltivata. Di contro la situazione europea, oggi, con i problemi dei rincari energetici, la guerra, l’inflazione, i cambiamenti climatici genera un clima di incertezza che si ripercuote sui consumi.
Ne parlerà approfonditamente Ernesto Fornari, direttore generale di Apofruit, all’evento organizzato nell’ambito del progetto europeo IT’s Bio “Il biologico è valore e sostenibilità” a Bologna il 20 Settembre dalle ore 10.



“Il nostro gruppo – dichiara Ernesto Fornari - tra Canova e Apofruit fattura oltre 100 milioni di euro sul biologico che è una vocazione e una specializzazione dei produttori associati che ci rende leader in Europa. Voglio che sia chiaro che quello che faremo oggi con la Gdo determinerà il futuro del biologico italiano. Se il bio torna riserva indiana in Gdo, riducendo la profondità di gamma, eliminando i prodotti basso vendenti, non si offre scelta al consumatore e soprattutto sicurezza di questa scelta e i risultati non ci saranno. Con le nostre Isole, ad esempio, non abbiamo sentito il calo dei consumi, anzi. Il biologico regge se proposto alla clientela in modo giusto e anche a prezzi accettabili. Ritengo molto importante l’incontro a Bologna il 20 settembre perché è il momento di mettere in chiaro il valore del biologico al di là di quanto si dice e non si fa".

L'appuntamento è organizzato nell’ambito del progetto europeo It’s Bio cofinanziato da Aop Gruppo Vi.Va, Apofruit, Almaverde Bio, CodmaOp, Canova, Coop Sole, Mongolfiera, Ortoromi, Op Terra di Bari.


Fonte: Apofruit