Pesca di Leonforte Igp in controtendenza

Domenico Di Stefano: «Le piogge di agosto ci hanno regalato due misure in più»

Pesca di Leonforte Igp in controtendenza
Come disciplinare vuole, il 1° settembre è partita la stagione delle pesche di Leonforte Igp, prodotto riconosciuto, oltre che per il suo gusto, anche per la tecnica di coltivazione unica nel comparto delle drupacee. Infatti, il famoso sacchetto di carta pergamena che avvolge e coccola la pesca ne determina uno dei tratti distintivi più iconici del variegato mondo dell’ortofrutta.
La forza di questo prodotto risiede nella sua spiccata identità territoriale e alla sostenibilità ambientale. Infatti, il sacchetto protettivo permette di limitare l’utilizzo di fitofarmaci… e in questo periodo visto l’aumento dei prezzi è un grande vantaggio per i produttori. 



Ecco perché il “vestito” del prodotto tipico leonfortese non è un semplice pezzo di carta ma uno strumento che migliora diversi aspetti della produzione.
“La campagna è giunta al quinto giorno – afferma Domenico Di Stefano, presidente del Consorzio di tutela della Pesca di Leonforte Igp – e siamo molto soddisfatti soprattutto per la qualità eccelsa di quest’anno e per i calibri che ci hanno permesso di iniziare con lo sprint questo 2022. Le vendite procedono molto bene soprattutto tra le principali catene della Gdo italiana, che apprezza tantissimo la vaschetta quattro frutti a marchio. La nuova stagione è partita spedita anche perché i calibri sono sorprendenti. La siccità non è stata un problema e le pezzature non sono state compromesse grazie ad un agosto sorprendente da un punto di vista climatico, con temperature miti e tante piogge”.


Agosto propizio per la pesca di Leonforte

Agosto ha bagnato la Sicilia e ha aumentato i calibri delle pesche insacchettate. Un clima ideale che spiana la strada ad un prodotto che convince i consumatori sotto tutti i parametri. A questo punto speriamo che le ondate di calore previste per la prima settimana settembrina non giochi un brutto tiro.
“La stagione ci sta offrendo frutti eccellenti dal sapore estremamente zuccherino, con un grado brix attorno a 15 – puntualizza Di Stefano - ma ciò che si nota, rispetto alle stagioni passate, sono i grossi calibri. Questo aspetto è merito di un mese di agosto dove le piogge non sono mancate e le pesche hanno goduto di un clima ideale. Possiamo costatare di avere due calibri in più e la percentuale di prodotto perso è davvero ridotta. La pesca insacchettata siciliana risponde alla domanda sia in termini quantitativi che qualitativi”. 
Incremento dei costi di imballaggio
Ovviamente la nota dolente, comune a tutto il comparto, è sempre la stessa: l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime.
Abbiamo accertato un aumento negli imballaggi del 30%. Fortunatamente i sacchetti per proteggere il prodotto, avendo giacenza annuale, sono stati acquistati nel 2021 – conclude il presidente del Consorzio - ma i nuovi acquisti per la campagna 2023 saranno dolorosi”.

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