Verdello siciliano, opportunità non sfruttate

Larosa (Sicilia Agrumi): «Prodotto dalle caratteristiche uniche che meriterebbe più considerazione»

Verdello siciliano, opportunità non sfruttate
Il Verdello siciliano può essere definito come il limone estivo italiano.  La campagna 2022 procede senza grandi entusiasmi, nonostante il prodotto a livello organolettico e produttivo non presenti criticità. Anche l’andamento climatico molto secco degli ultimi mesi ha contribuito a migliorare la conservabilità dell’agrume e a preservarne le caratteristiche.
“Un andamento della campagna tranquillo – afferma Giuseppe Larosa titolare dell’azienda agricola Sicilia Agrumi, che dedica 15 ettari a questo limone – Spesso il consumatore non attribuisce il giusto riconoscimento a questo limone, tipico della bella stagione; forse perché a questo prodotto non si dà la giusta rilevanza legata alla stagionalità, come avviene con altri agrumi e anche il colore molto verde non viene apprezzato dai consumatori, nonostante sia una peculiarità di questo limone”.


  
Si deve fare un lavoro sinergico fra tutti gli operatori della filiera per accrescere la consapevolezza dei consumatori nei confronti di un agrume estivo che, oltre ad essere distintivo per caratteristiche organolettiche, spicca anche per salubrità, infatti anche la buccia è edibile. Dunque, bisogna incentivare i consumi in modo da indirizzare la scelta degli acquirenti che spesso preferiscono i limoni esteri, principalmente provenienti dall’Argentina e dal Sudafrica. 
"Un aspetto da esaltare di questo limone - sottolinea Larosa - è la sua salubrità, avendo un disciplinare produttivo che vieta l’utilizzo di agrofarmaci in post raccolta e l’applicazione di cere in fase di confezionamento per migliorare la sua shelf-life e permettere anche il consumo della buccia”.



Il caro energia e la logistica spremono i limoni 

“Nelle ultime settimane i prezzi – analizza l’agrumicoltore – sono buoni con quotazioni che si aggirano tra 1,40-1,50 €/Kg nei mercati all’ingrosso. Adesso si teme un calo produttivo causato dalla siccità che si è protratta nei mesi”.
 In questo momento anche nel comparto agrumicolo l’attenzione è concentrata sui costi produttivi.



“L’utilizzo delle celle frigorifere per le nostre attività è indispensabile, ma al contempo ci chiediamo come si possa far fronte all’incremento incessante delle bollette – conclude Larosa - Anche i costi della logistica per l’agrumicoltura sono tra i principali da sostenere. Il comparto è in apprensione”.

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