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«Meloni, la qualità non scalda più l'interesse»

Futuragri: «Acquisti ridotti da parte di clienti e consumatori»

È una campagna fiacca per i meloni coltivati nel foggiano quest’anno. Caratterizzata da prezzi elevati ma che a quanto pare non sono serviti a generare sufficiente interesse né nei clienti né nei consumatori. La denuncia arriva da Giuseppe De Filippo, responsabile commerciale di Futuragri, che a campagna quasi ultimata tira le fila di quella che è stata una stagione qualitativamente buona, ma poco attenzionata.

“Solitamente – riporta De Filippo a IFN - quando le quotazioni sono alte e l’offerta del prodotto è limitata, se ne sente parlare, mentre in questo caso la campagna è stata silenziosa. Non c’è stato trasporto da parte dei compratori e con questo termine mi riferisco sia alla grande distribuzione organizzata, che dettaglianti e consumatori finali”.

“È molto strano che nessuno si sia strappato i capelli per accaparrarsi il prodotto – continua il responsabile commerciale – ma guardandosi attorno risulta evidente che i meloni abbiano meno appeal. Dalle strade sono scomparsi i venditori ambulanti e anche sulle spiagge si è notato un calo di consumo. Probabilmente gli occhi sono ora puntati sulle novità, come la frutta esotica”.

Per questo, secondo De Filippo, le statistiche dei consumi sono poco rappresentative: “Non sono aggiornate perché non registrano la riduzione degli acquisti degli ultimi anni e che ha portato i nostri soci a diminuire le superfici coltivabili, attualmente ferme a una settantina di ettari. Aumentarle d’altronde non avrebbe senso perché avremmo maggiori difficoltà nella commercializzazione”.

Non è bastato quindi proporre meloni retati con fetta dalla qualità elevata. “Il caldo secco ma non eccessivo e una buona escursione notturna hanno favorito il prodotto garantendo un gusto elevato e una pezzatura nella norma, ma sul fronte distributivo non abbiamo ricevuto il giusto riscontro”.

La campagna avviata a giugno procede fino ad ottobre. Attualmente il prezzo al produttore si attesta tra i 40 e i 55 centesimi al kg.