Spagna, cala il gelo sull'export

Primo semestre in rosso. Solo l'inflazione sostiene i dati a valore

Spagna, cala il gelo sull'export
Dalle gelate nei campi al gelo sull'ortofrutta venduta oltre confine: nel primo semestre l'export spagnolo va in rosso. Una battuta d'arresto fotografata dall'ultimo rapporto di Fepex, la federazione degli esportatori: i volumi si fermano a 6.800.340 tonnellate, registrando un calo del 5,36% rispetto al 2021.


Export spagnolo a volume e valore, dati Fepex. Clicca qui per vedere l'originale.

In particolare, il calo dei volumi esportati si può osservare con maggiore intensità nella frutta (-5,96%) per un totale di 3.611.462 tonnellate esportate, ma investe anche gli ortaggi (-4,67%  per 3.188.878 tonnellate).
La contrazione dei volumi secondo l’associazione è “imputabile sia all'inflazione dei costi che alle avverse condizioni meteorologiche, che hanno avuto un impatto molto diverso a seconda dei singoli prodotti”. Durante i mesi primaverili, i principali areali produttivi del Paese erano stati colpiti da diverse gelate, che hanno lasciato danni pesanti soprattutto sulle drupacee (clicca qui per approfondire). In particolare il volume delle albicocche è sceso del 33,33% (passando da 63 mila a 42 mila tonnellate), quello delle pesche del 28,16% (passando da 123 mila a 88 mila tonnellate) e quello delle nettarine del 16,57% (passando da 128 mila a 107 mila tonnellate).



Un discorso diverso va fatto per l’export a valore, che ha raggiunto i 9242 milioni di euro.
La cifra risulta in aumento rispetto al 2021 (+4,15%) ma “è un numero derivato dall’effetto dell’inflazione”, specificano dalla federazione.

Numeri ben diversi da quelli dello scorso anno, quando la Spagna registrava una crescita delle esportazioni a volume del 2,6% per un totale di 13,4 milioni di tonnellate e una crescita a valore del 7,4% pari ad oltre 15 miliardi di euro. In particolare, le vendite all'estero di ortaggi erano cresciute dell'1,6% a volume (5,7 milioni di tonnellate) e del 9% a valore (6.576 milioni di euro). Per quanto riguarda la frutta, l'aumento era stato del 3% a volume (7,6 milioni di tonnellate) e del 6% a valore (9.104 milioni di euro, clicca qui per leggere la notizia).

Ma non è solo la Spagna a dover fare i conti con la diminuzione delle esportazioni. Come abbiamo già avuto modo di vedere (Clicca qui per approfondire), anche il nostro Paese registra un bilancio parziale in rosso. Secondo i dati divulgati da Fruitimprese, i primi quattro mesi del 2022 hanno confermato il trend negativo del primo trimestre con un export in netto calo: -3% in valore e -8,1% in quantità rispetto al 2021. 

Focus frutta


Come detto, la frutta spagnola ha subito il calo dell’export con maggiore intensità rispetto agli ortaggi. I volumi sono scesi in particolare per i fichi (-48,14%), le ciliegie (-37,62%) e i meloni (-35,09%).
Sono state invece positive le vendite fuori dai confini spagnoli per i kaki (+34,27%), seguiti dalle pere (+30,15%) e dalle mele (+21,49%). I kaki rappresentano anche la maggiore crescita a valore per la frutta (+36,18%), seguiti dall’ananas (+36,03%) e dalle pere (+17,45%).
I dati peggiori a valore si registrano per altri agrumi (-39,47%), i fichi (-32,93%) e le banane (-25,33%).

Focus ortaggi



La diminuzione dell’export tra gli ortaggi ha toccato in particolar modo carote e rape (-37,18% sul 2021) e il porro (-27,54%), seguiti da asparagi (-19,79%) e zucchine (-19,78%). 
Sul podio degli ortaggi più esportati ci sono stati invece i carciofi (+31,69% sul 2021), indivia e scarola (+22,70%) e cetriolo (+14,40%). 
Gli stessi aumenti si riflettono anche a valore: sono andati particolarmente bene indivia e scarola (+52,22% sul 2021), cetriolo (+33,54%) e pomodori (+22,08%), mentre si registrano i valori più bassi per i porri (-42,67 %), carote e rape (-32,99%) e sedano (-15,79%).


Tasso di inflazione per Paese, dati Fepex

Giugno, il mese peggiore

Nel periodo considerato, giugno è risultato il mese peggiore con un calo del 19,3% dei volumi esportati. 
Le vendite di ortaggi all'estero sono diminuite del 16,1% in volume (pari a 274.477 tonnellate) e del 4% in valore (pari a 315 milioni di euro). 
Nello stesso mese, le esportazioni della frutta nello sono scese del 20,5% in volume (per un totale di 672.836 tonnellate) e dell'8,7% in valore, per un totale di 874 milioni di euro.
Rimane stabile l'intero volume importato di frutta e verdura fresca nel periodo indicato, con 1.912.712 tonnellate (-0,53%), mentre il valore cresce del 20,19% trainato da alcuni prodotti, tra cui spiccano anguria, banana, limone, lampone, patata, pomodoro e peperoni.



L’andamento delle esportazioni, secondo Fepex, è direttamente collegato alla produttività del Paese: secondo la federazione le grandi sfide da affrontare sono specifiche misure di finanziamento degli investimenti e il controllo dell’inflazione.

In apertura e sopra, foto del Mercamadrid

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