I Plant-based spingono i consumi di frutta e verdura

I Plant-based spingono i consumi di frutta e verdura
Frutta e verdura sono una componente fondamentale per una dieta sana ed equilibrata, ma in Italia ne consumiamo quantità ancora non adeguate. Le raccomandazioni che arrivano dai nutrizionisti dell’OMS consigliano infatti almeno 5 porzioni (tra frutta e verdura) ogni giorno come base necessaria per un’alimentazione corretta. Ma purtroppo, malgrado la dichiarata crescente sensibilità degli Italiani per stili di vita sani, nel nostro Paese solo 1 su 10 mangia i 400 gr di frutta e verdura raccomandati, suddivisi in 5 porzioni al giorno  . Un dato ben al di sotto della media del resto d’Europa e per nulla incoraggiante, dal momento che negli ultimi anni non solo non è cresciuto, ma ha anche segnato una lieve flessione. Come stimolare un’inversione di tendenza? 



Per 7 Italiani su 10, un valido aiuto per aumentare il consumo giornaliero di verdure può essere offerto dai prodotti a base vegetale: lo rivelano i dati della recente survey condotta da BVA-Doxa per Unione Italiana Food – Gruppo Prodotti a base vegetale, che ha messo in luce anche come il 34% degli intervistati acquisti prodotti plant-based perché consentono di diversificare gli alimenti da portare in tavola ogni giorno e di invogliare pure i commensali più diffidenti (come i bambini) a consumare un maggior quantitativo di vegetali.
“È ormai ampiamente dimostrato che seguire una dieta ricca di frutta e verdura, così come di cereali integrali e legumi, sia importante nel mantenimento di un generale stato di salute del nostro organismo. Il World Cancer Research Fund (WCRF) infatti consiglia di assumere quotidianamente questo genere di alimenti e di distribuirne il consumo in almeno 5 porzioni nella giornata ”, evidenzia la dott.ssa Lucilla Titta, biologa nutrizionista e ricercatrice presso l’Istituto Europeo di Oncologia-IEO di Milano. “I vantaggi per la salute sono ormai documentati da diversi studi scientifici che attribuiscono a questi gruppi alimentari un ruolo protettivo nei confronti di numerose patologie croniche. Il consumo quotidiano di frutta e verdura consente inoltre di integrare l’apporto di fibra, di diminuire l’apporto energetico del pasto e di apportare sali minerali, vitamine e fitocomposti”.



Vitamina C, betacarotene e folati sono solo infatti alcuni dei micronutrienti contenuti in frutta e verdura, di fondamentale importanza per il benessere dell’organismo e per la prevenzione di malattie croniche quali cancro, diabete, malattie cardiocircolatorie e obesità.

“Per quanto riguarda le quantità, l’OMS suggerisce di assumerne 400g al giorno pro-capite. È evidente, quindi, che si tratta di un consumo rilevante, che, anche a causa dei ritmi di vita sempre più frenetici e di un generale cambiamento delle abitudini, spesso non riusciamo a rispettare. Siamo abituati a pensare infatti che questi alimenti richiedano lunghe e complicate preparazioni, mentre in realtà sul mercato esistono prodotti pronti e facili da gestire sia per la conservazione sia per la cottura. Validi alleati come i prodotti a base vegetale, che possono aiutarci almeno su due fronti: nel raggiungimento dell’obiettivo di consumare la dose minima giornaliera di cereali, legumi, frutta e verdura e nel mantenere una dieta equilibrata anche dal punto di vista dei nutrienti che assumiamo”, continua la dottoressa Titta. 
Gli alimenti a base vegetale, infatti, sono caratterizzati da un basso contenuto di grassi (in particolar modo grassi saturi) e, in alcuni casi, da un buon contenuto di grassi insaturi e fibra. Certamente, per fare ‘bene’ davvero, questi cibi devono essere inseriti in regimi alimentari equilibrati e soprattutto variegati, che non escludono a priori alcuna categoria di prodotto. 
Soprattutto durante la stagione estiva, il consumo di prodotti plant-based, già pronti per essere serviti sulle nostre tavole, può essere un’interessante strategia per facilitare l’apporto nutrizionale indispensabile per la nostra dieta giornaliera. I prodotti a base vegetale sono offerti ormai in moltissime categorie merceologiche (bevande, burger, polpette, prodotti al cucchiaio con fermenti lattici, gelati, dessert, salse, condimenti, e così via), hanno un elevato contenuto di servizio e aiutano a portare in tavola uno degli ingredienti - i vegetali - base della dieta mediterranea, considerata in tutto il mondo lo stile di vita più sano e salutare.



Le bevande vegetali, ad esempio - spiega la dottoressa Titta - sono composte in generale per circa il 90% di acqua, ma in alcuni casi possono essere anche una buona fonte di alcuni nutrienti. Quelle a base di soia, in particolare, a parità di peso, presentano una quantità di proteine affine a quella del latte vaccino e possono essere consumate da chi è intollerante al lattosio. Per quanto riguarda invece le vitamine e i minerali, le bevande vegetali non ne presentano di per sé grandi quantità, ma le aziende le integrano con i micronutrienti carenti, rendendo così i prodotti finali una buona fonte di vitamine e minerali. Tra tutte, le bevande a base di mandorla si contraddistinguono per essere già dotate di un alto contenuto di vitamina E”. 
Ideali per uno spuntino sano e veloce, i prodotti plant- based al cucchiaio con fermenti lattici: “La loro composizione nutrizionale varia in base alla bevanda vegetale di partenza da cui si ottengono; sono fonte di proteine e di grassi insaturi; basse invece le quantità della frazione lipidica satura. Inoltre, non presentano il lattosio, il principale zucchero del latte vaccino e sono quindi idonei per chi ne è intollerante. Vitamine e minerali vengono spesso aggiunti: in particolare, le vitamine del gruppo B, la vitamina D e il calcio. Per tale motivo, queste tipologie di prodotti vegetali possono arrivare a contenerne quantità simili a quelle presenti negli yogurt. Come consigliato dalla Società Italiana di Nutrizione Umana, questi prodotti sono particolarmente utili per chi segue una dieta vegana. In generale, sia per i prodotti al cucchiaio, sia per le bevande, il consiglio è di preferire quelli senza zuccheri aggiunti, che favoriscono il mantenimento di una dieta equilibrata”, continua l’esperta.
“Infine, anche i burger vegetali sono una buona fonte di proteine. In 100 grammi di burger a base soia, si possono trovare anche 17 grammi di proteine, ovvero quanto contenuto in una fetta di carne. È opportuno precisare però che i burger a base di legumi o di estratti di proteine vegetali possono rappresentare un secondo piatto, mentre quelli a base di verdure (come broccoli, melanzane, etc…) sono certamente una scelta salutare, ma data la bassa quota di proteine contenute, devono essere piuttosto considerati un contorno. Minerali e vitamine sono infine presenti in buone percentuali generalmente in tutti questi prodotti, per di più se integrati durante le preparazioni”, conclude la dott.ssa Titta.

Fonte: Ufficio stampa Unione Italiana Food