«Angurie e meloni fanno la gran parte delle vendite»

Lucci (La Fruttiera): «Pesche in ripresa, bene anche le susine ma acquisti a rilento»

«Angurie e meloni fanno la gran parte delle vendite»
In un mercato che non brilla per vendite ma neanche per volumi, continua a mantenersi positivo il trend della frutta estiva. 
“A guidare le vendite sono in particolare meloni e angurie – spiega a IFN Riccardo Lucci, titolare dell’ azienda La Fruttiera, operante al box 51 del Car di Roma – le angurie a produzione locale le commercializziamo a 0,30/0,40 euro al chilogrammo, mentre i meloni laziali (prodotti a Sezze, Cerveteri e Tarquinia) raggiungono 0,80/0,90 euro al chilogrammo”.



In ripresa il mercato delle pesche, nettarine e percoche: i frutti di categoria AA sono distribuiti nella fascia prezzo 1,30/1,50 euro al chilogrammo a seconda della qualità.
Bene anche le susine, sia rosse che bianche: “Tra i prodotti estivi sono quelle che non hanno avuto alcun buco produttivo perché c’è sempre stata continuità di prodotto. Le quotazioni partono da 0,60 per arrivare a 1 euro al chilogrammo a seconda di calibro e livello qualitativo”.



Terminata la campagna nazionale delle ciliegie, ora i frutti provengono da Grecia, Slovenia e Turchia e si collocano nella fascia prezzo 3,50/4 euro per i calibri 26/28/30.
Ancora limitato lo spazio dell’uva: “La stagione si svilupperà più avanti, ora i consumatori si concentrano sulle drupacee, considerato che in mercato ci sono ancora 30/40 varietà di pesche e susine”.



“In generale c’è poca merce ma anche poca vendita – commenta Lucci – il problema è sia lato produttivo che dei consumatori: da una parte i produttori lamentano i rincari e non scendono sotto certi prezzi, dall’altra parte i consumatori hanno risorse economiche ristrette e prima di acquistare frutta e verdura ci pensano due volte”.
Neanche il turismo estivo sembra aiutare particolarmente: “Sicuramente ora che i ristoranti sono aperti, la richiesta è più alta rispetto agli ultimi due anni in cui l’andamento pandemico ci costringeva in casa ma ancora non bastano – conclude Lucci - Per quanto influisca positivamente, il turismo attuale non sta spostando l’ago della bilancia”.

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