Attualità
Morta nel vigneto, il processo slitta di un anno
Il 13 luglio 2015 moriva in un vigneto di Andria Paola Clemente. La bracciante di San Giorgio Jonico è diventata un simbolo della lotta al caporalato ma il processo a carico del suo datore di lavoro - un'azienda ortofrutticola pugliese - slitta di altri 12 mesi come riporta La Gazzetta del Mezzogiorno.
Il processo, ricorda il quotidiano, era appena iniziato e alla sbarra c'era solo il titolare dell'impresa. L'appuntamento in tribunale è ora fissato per il 9 giugno 2023, quando dovranno essere esaminati in aula i primi tre testimoni dell’accusa.
Quella mattina - ripercorre la vicenda il giornale - Paola non si sentiva bene. Secondo quanto le colleghe hanno raccontato al marito, Stefano Arcuri, la donna aveva mostrato segni di malessere già dopo la partenza: Paola aveva chiesto di essere condotta in ospedale, ma la risposta era stata che bisognava arrivare ad Andria. Una volta giunta in campagna, Paola è stata invitata a sedersi sotto un albero in attesa che i fastidi passassero. Forse la donna sentiva che la situazione peggiorava e aveva chiesto di chiamare il marito, ma qualcuno le aveva fatto presente che la distanza tra San Giorgio Jonico e Andria era troppa. E così, Paola è rimasta sotto l’albero.
«Per il processo di omicidio colposo, i tempi di prescrizione sono lunghi, ma un rinvio di un anno per i soli primi tra testi dell’accusa è, comunque, incomprensibile» ha spiegato alla Gazzetta l’avvocato Vinci. E alla famiglia non resta che aspettare una giustizia che appare sempre più lontana.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
Il processo, ricorda il quotidiano, era appena iniziato e alla sbarra c'era solo il titolare dell'impresa. L'appuntamento in tribunale è ora fissato per il 9 giugno 2023, quando dovranno essere esaminati in aula i primi tre testimoni dell’accusa.
Quella mattina - ripercorre la vicenda il giornale - Paola non si sentiva bene. Secondo quanto le colleghe hanno raccontato al marito, Stefano Arcuri, la donna aveva mostrato segni di malessere già dopo la partenza: Paola aveva chiesto di essere condotta in ospedale, ma la risposta era stata che bisognava arrivare ad Andria. Una volta giunta in campagna, Paola è stata invitata a sedersi sotto un albero in attesa che i fastidi passassero. Forse la donna sentiva che la situazione peggiorava e aveva chiesto di chiamare il marito, ma qualcuno le aveva fatto presente che la distanza tra San Giorgio Jonico e Andria era troppa. E così, Paola è rimasta sotto l’albero.
«Per il processo di omicidio colposo, i tempi di prescrizione sono lunghi, ma un rinvio di un anno per i soli primi tra testi dell’accusa è, comunque, incomprensibile» ha spiegato alla Gazzetta l’avvocato Vinci. E alla famiglia non resta che aspettare una giustizia che appare sempre più lontana.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno