Pomodoro biologico, con Novamont è sempre più green

Pacciamatura biodegradabile, tutti i vantaggi in un focus dedicato

Pomodoro biologico, con Novamont è sempre più green
L’attenzione per la riduzione della plastica è altissima nel settore imballaggi ma parte molto prima nella filiera, più precisamente dai campi di coltivazione. Il tema è di grande attualità e la gamma di proposte sostenibili è sempre più ampia: tra queste ci sono i teli pacciamanti ad alta rinnovabilità di Novamont, che sono sempre più utilizzati anche per le coltivazioni biologiche, dove assicurano ottimi risultati.

Per approfondire l’efficacia dei teli nel regime biologico per martedì 26 luglio a Parma (azienda agraria sperimentale Stuard, Parma - Strada Madonna dell’aiuto, 7/A) è in programma la tavola rotonda promossa da Federbio servizi e Assobioplastiche dal titolo “L'uso delle pacciamature biodegradabili in suolo nella coltivazione biologica del pomodoro da industria”.




Durante la giornata saranno presentati i dati relativi ai tre anni di sperimentazione, in accordo con il protocollo Federbio-Assobioplastiche per uso di teli biodegradabili in agricoltura biologica. Inoltre sarà illustrata l’esperienza in campo di un produttore biologico e sarà mostrata la meccanizzazione della pacciamatura biodegradabile. Un focus particolare sarà dedicato a “Numeri e tendenze del pomodoro biologico” e a “Le pacciamature biodegradabili, altri esempi di applicazione”.
Protagonisti durante l’evento saranno i teli ad alta rinnovabilità di Novamont, che ha partecipato al progetto prendendo parte al protocollo di intesa con le associazioni.

“La maggior parte dei teli pacciamanti è ancora oggi di origine non rinnovabile e non biodegradabile: perché in polietilene (Ldpe) – scrive Assobioplastiche in una nota -  ma solo il 28% di rifiuto plastico agricolo è riciclato. Le agro-plastiche, infatti, sono generalmente molto sporche di suolo e residui organici: per la pacciamatura fino al 67% del peso iniziale del telo è contaminazione da suolo. Ci sono poi applicazioni plastiche, come clips e fili, più difficili da rimuovere dal terreno al termine dell’uso: si stima che circa il 15% di questa plastica venga bruciata in campo”.


Pacciamature biodegradabili, un importante passo avanti

Nel 2019 FederBio (la Federazione nazionale che da 27 anni tutela e favorisce lo sviluppo dell’agricoltura biologica e biodinamica) e Assobioplastiche (l’associazione che riunisce produttori e trasformatori di materiali biodegradabili e compostabili) con il supporto di FederBio Servizi, hanno avviato una partnership per validare, attraverso una sperimentazione triennale, l’impiego nelle coltivazioni biologiche di pacciamature biodegradabili conformi allo standard europeo (EN 17033:2018) e con incrementata rinnovabilità.
“Le sperimentazioni – specifica la nota di Assobioplastiche - si sono concentrate sulla coltivazione biologica del pomodoro da industria, per le caratteristiche della coltura e per la necessità, in biologico, di avere un efficiente controllo delle infestanti L’impiego dei teli pacciamanti biodegradabili ad alta percentuale di rinnovabilità, oltre ad un ruolo più che significativo nella riduzione dell’uso di fonti fossili, consente di preservare la produttività potenziale della coltura, migliorando la qualità dei frutti e permettendone la raccolta meccanizzata”.



“Tutto ciò – proseguono da Assobioplastiche - rafforza l’impegno nel perseguire obiettivi di sostenibilità sotto tutti i punti di vista, da quello ambientale a quello economico, con impatti positivi anche sulle condizioni lavorative. Infatti, le operazioni di stesura dei teli e le attività di trapianto delle plantule sono completamente meccanizzate e consolidate. I teli pacciamanti biodegradabili consentono anche la raccolta meccanica (che non è possibile con i teli in polietilene). Infine, i teli biodegradabili si degradano completamente nel suolo per azione dei microrganismi presenti: indispensabile è la certificazione secondo lo standard europeo EN 17033:2018”. 
 
Le aziende socie di Assobioplastiche che hanno reso possibile raggiungere questi risultati di eccellenza sono Basf e Novamont, che partecipano al progetto sin dal 2019, affiancate nel 2022 da Sirmax-Microtec. 

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