«Drupacee, prezzi mai visti prima ma calibri scarsi»

Naturitalia: «La crisi spagnola ci favorisce, ma i costi hanno affossato i produttori»

«Drupacee, prezzi mai visti prima ma calibri scarsi»
Quella di quest’anno è un'estate non solo estremamente calda da un punto di vista delle temperature, ma anche per i rincari che hanno colpito ogni angolo del settore e per la manodopera che non si trova. 

Sullo sfondo si staglia la campagna delle drupacee come pesche, nettarine, albicocche e susine per Naturitalia, società cooperativa con sede a Castenaso di Bologna. “La stagione è interessante, anche perché la crisi produttiva spagnola ha favorito un andamento di mercato positivo garantendoci quotazioni come non si erano mai viste a livello unitario, ma le produzioni non sono quelle preventivate – dichiara a IFN Gabriele Ferri, direttore generale della cooperativa -. La mancanza di acqua ci ha messo del suo e anche i calibri sono inferiori alle annate precedenti”.



La pezzatura piccola non sembra però influire sugli acquisti. “L’Italia ha sempre puntato molto sulla frutta nei cestini, valorizzando il prodotto di calibro piccolo. Da questo punto di vista quindi non temiamo ricadute. Ciò che preoccupa di più è che non si riesce a fare una media per ettaro positiva. Ad esempio – prosegue Ferri – se la composizione media del frutteto è per il 40% di calibro C, è chiaro che il risultato commerciale che si ottiene non è identico a quello che si può ottenere dal calibro A”. 



“Se la siccità da un lato favorisce i consumi di ortofrutta, dall’altro rende la vita dei produttori molto complicata in un’annata già segnata dalla mancanza di lavoratori e dai costi di trasporto, dell’energia e dei materiali di confezionamento in continua evoluzione”.

È stato un colpo duro da affrontare per i produttori: “Negli ultimi dieci anni ci eravamo abituati a costi stabili con piccolissime variazioni e ora non riusciamo a capacitarci di questa situazione – rimarca-. I mesi invernali saranno ancora più critici. Conservare la frutta per mesi richiede dei costi spaventosi, per questo è urgente intervenire per salvare il salvabile”.



Di questo passo è diventato ancora più importante programmare le coltivazioni. “Se non siamo in grado di assicurare la collocazione a determinati livelli, le prime a farne le spese saranno le colture orticole perché nessuno le pianta al giorno d’oggi se non vengono fornite delle garanzie da parte della distribuzione organizzata”. 

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