Uva da tavola, ruspe sui vigneti abusivi

Sentenza storica in Egitto: abbattuto un impianto di Early Sweet

Uva da tavola, ruspe sui vigneti abusivi
Una sentenza storica. Uva da tavola piantata irregolarmente, senza licenza e senza nessun riconoscimento dei diritti. E così un tribunale egiziano ha ordinato la rimozione di un vigneto di quasi 5 ettari: qui erano state messe a dimora circa 9.000 viti di Early Sweet, varietà sviluppata dal breeder Grapa Company, uno dei player globali dell'uva da tavola, la stessa azienda delle uve Arra.

La decisione della giustizia egiziana arriva a seguito della ratifica da parte del Paese nordagricano dellla Convenzione internazionale per la protezione dei Varietà vegetali (Upov).

Al proprietario dell'azienda agricola, riporta Fruitnet, è stato ordinato di sospendere ogni propagazione, vendita, esposizione o esportazione della varietà, con la pena della recidiva con la reclusione fino a un anno, oltre alla multa. Una decisione storica quella dei giudici a favore di Grapa, perché così si crea un prcedente: è un segnale di attenzione nei confronti dei diritti varietali e questo può essere uno stimolo anche a investire nel comparto.

"Questo è un precedente storico - ha affermato una fonte egiziana di Fruitnet - poiché è la prima volta che le piantagioni commerciali vengono sradicate per legge in Egitto. Da quando l'Egitto ha aderito all'Upov, il paese ha lavorato per combattere le violazioni. Ciò avrà un enorme impatto sulle esportazioni egiziane, non solo di uva, ma anche di agrumi e fragole la prossima stagione".

Il ministro dell'agricoltura egiziano, El Sayed El Qosair, ha emesso un decreto lo scorso anno che regola il processo di esportazione di frutta e verdura e richiede che tutte le aziende agricole e i centri di confezionamento siano registrati e valutati prima di ottenere il diritto all'esportazione.



Questo, ha affermato la stessa fonte, ha dato un forte impulso al settore. "Ha affidato il compito di regolamentare l'esportazione di varietà intellettualmente protette alle autorità fitosanitarie, che hanno svolto un lavoro enorme nell'organizzazione del settore e nell'impedire l'esportazione di frutta illegale", ha affermato. "Negli anni passati ci sono stati numerosi incidenti in cui uva e fragole esportate dall'Egitto sono state fermate nei porti europei e sequestrate per eludere i diritti di proprietà intellettuale".

In una dichiarazione della Grapa Company si legge: "Questo è un passo fondamentale, in quanto mostra che il sistema legale e le autorità in Egitto sono determinati a proteggere i diritti di proprietà intellettuale, soprattutto sulla scia dell'adesione del paese all'Unione internazionale per la protezione delle nuove varietà di piante (UPOV). Grapa è ora rafforzata nella convinzione di continuare a perseguire piantagioni, vivai ed esportatori illegali, come parte dei suoi sforzi sistematici per proteggere le sue varietà a livello globale, il che alla fine va a vantaggio dell'intera catena di approvvigionamento. Questo vento di cambiamento e gli sviluppi che ne conseguiranno rafforzeranno naturalmente l'immagine dell'Egitto sui mercati internazionali, aumentando così la capacità dell'Egitto di accedere a nuove varietà protette e ottenere il massimo rendimento dall'agricoltura, oltre a ridurre i costi di produzione e massimizzare il rendimento agli agricoltori per queste colture protette".

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