«Meloni, la siccità fa aumentare la richiesta»

Il produttore Dalzini: «Meno frutti causa gelo, ma pezzature importanti»

«Meloni, la siccità fa aumentare la richiesta»
Nel cremonese la raccolta dei meloni sta entrando nel vivo, rivelando un’annata soddisfacente. “Nonostante le gelate tardive e il caldo scoppiato tutto in una volta nel mese di maggio abbiano determinato qualche frutto in meno sulla pianta, i meloni si presentano bene e la pezzatura è maggiore degli anni passati”. Questo il commento di Luca Dalzini, giovane responsabile produttivo dell’azienda agricola Dalzini e Gardini di Quattrocase Casalmaggiore, in quel di Cremona, dove si coltivano 20 ettari di meloni lisci, semi retati e retati.



“I calibri – continua Dalzini – sono maggiori rispetto agli altri anni proprio a causa di un leggero calo produttivo. Se l’anno scorso raccoglievamo 10 frutti per pianta, quest’anno se ne raccolgono 6, ma da un punto di vista qualitativo la mancanza di acqua ha favorito la qualità facendo ottenere al prodotto un grado brix del 15/16 sul semi-retato”.



A livello di consumi la richiesta si fa sentire, complice la siccità. “Sul mercato non si vedono grossi quantitativi di meloni. Per ora il prodotto scorre libero: il boom produttivo della Sicilia è arrivato in ritardo, verso metà maggio, quando abbiamo iniziato la raccolta anche qui, ma è terminato in fretta, mentre negli anni scorsi a questo punto il mercato era quasi ingolfato. La siccità, inoltre, ci viene in soccorso favorendo i consumi perché naturalmente più è caldo e più viene voglia di mangiare meloni e angurie”. 



Anche i prezzi si mantengono stabili e soddisfacenti per il produttore che distribuisce il proprio frutto nei principali mercati del centro-nord tra cui Milano, Treviso, Parma, Rimini e Genova. “Il retato, per la varietà Macigno, va da un euro a 1,20 al chilogrammo. Mentre i lisci e i semi-retati si collocano in un range tra i 2 e i 2,50 euro al kg, quotazioni buone per luglio”



Per quanto riguarda il packaging, l’azienda quest’anno ha rinnovato l’imballaggio, presentando i cinque frutti in una cassetta azzurra con le nuvole bianche e carta rosa per far risaltare il prodotto. Ogni melone è contrassegnato dalla cera lacca nel picciolo e un’etichetta su cui spicca l’immagine di Luca Dalzini, che oltre ad essere il responsabile della produzione è anche il figlio del titolare Daniele.

L’azienda in totale si estende su una superficie di 50 ettari e oltre ai meloni produce angurie, zucche e pomodori da industria. 

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