Istat: l'inflazione al rialzo inficia i consumi di qualità

Istat: l'inflazione al rialzo inficia i consumi di qualità
I dati diffusi da Istat relativi ai prezzi al consumo di giugno confermano un’ulteriore crescita del tasso di inflazione: l’indice generale registra un rialzo del +8,0%, mentre il carrello della spesa segna una crescita del +8,3%.
«Nonostante le imprese della Distribuzione Moderna non stiano ancora trasferendo sui prezzi di vendita tra 2 e 3 punti percentuali d’inflazione che hanno già riconosciuto nella fase di acquisto, il carrello della spesa è significativamente in ulteriore incremento - commenta Carlo Alberto Buttarelli, Direttore Ufficio Studi e Relazioni con la Filiera di Federdistribuzione. Questo trend negativo continuerà anche nei prossimi mesi, accompagnato dalla crescita del clima d’incertezza: i dati Istat confermano che il clima di fiducia delle famiglie è sceso a giugno, registrando un’ulteriore diminuzione dell’indice da 102,7 a 98,3, il livello più basso da novembre 2020».



«Una situazione fotografata anche dalla recente rilevazione che abbiamo condotto con Ipsos sul sentiment dei consumatori, che certifica la crescente preoccupazione degli italiani per la propria situazione economica: il 76% degli italiani si ritiene molto preoccupato dall’incremento dell’inflazione sul proprio bilancio familiare, segnando una crescita del +9% rispetto a ottobre 2021. 9 italiani su 10 – prosegue Buttarelli - prevedono di conseguenza di attuare qualche strategia per ridurne l’impatto sulle proprie finanze, a partire da una riduzione dei consumi; oltre un terzo degli italiani (32%) non è disposta a pagare di più per l’acquisto di prodotti di qualità a fronte di un aumento superiore al 5% del loro prezzo. Un’ulteriore conferma del rischio per la tenuta delle filiere agroalimentari italiane di eccellenza, con un impatto negativo sulla crescita del Paese».

Fonte: Ufficio stampa Federdistribuzione