«Pesche gialle, sono la nostra unica certezza»

Intorre (Parmafrutta): «Ferme ciliegie e albicocche, meglio le angurie»

«Pesche gialle, sono la nostra unica certezza»
In un mercato quasi del tutto fermo, sono le pesche gialle a trainare le vendite. “Sono la nostra unica certezza – spiega a IFN Massimiliano Intorre di Parmafrutta, grossista del Cal di Parma – e riusciamo a venderle bene perché i quantitativi sono davvero limitati e il prodotto spagnolo quasi non si è visto”.
I frutti di calibro 3a sono commercializzati a 2,50 euro al chilogrammo ma presto è atteso un aumento di volumi del prodotto italiano, che tenderà inevitabilmente ad abbassare le quotazioni.
Le nettarine si collocano invece sui 2 euro al chilogrammo (per il calibro AAA) a scendere.



Rimangono invece ferme le vendite delle ciliegie: “Ne abbiamo da tutti gli areali italiani e con pezzature miste – commenta il grossista – come fascia prezzi partiamo da 2 per arrivare a 4 euro al chilogrammo per il prodotto trentino di prima gamma. Ma il caldo di questi giorni non sta favorendo il consumo di questo articolo”.

Una difficoltà di vendita si registra anche per le albicocche, che sono presenti sul mercato in quantitativi esagerati da tutta Italia. “Le stiamo distribuendo a partire da 1 euro per arrivare a 2 euro – dice Intorre – ma manca il prodotto di qualità che invogli gli acquisti”.



Sono apprezzate le angurie, che Parmafrutta vende a 0,70 euro al chilogrammo, mentre i meloni raggiungono 1 euro al chilogrammo.

Negativo invece il trend dell’uva di Mazzarone, che si colloca nella fascia prezzo da 1 a 2 euro al chilogrammo ma che si fatica a vendere.

“Sono giorni difficili – conclude il grossista – in cui iniziamo a fare delle vendite buone poi all’improvviso il mercato si blocca e dobbiamo fare i conti con le rimanenze, che ovviamente incidono sulle quotazioni”.

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