Piccoli frutti, verso la creazione del distretto piemontese

Qualità e territorialità sono le parole chiave del progetto de La Grande Bellezza Italiana

Piccoli frutti, verso la creazione del distretto piemontese
Valorizzazione di un prodotto, del suo territorio di appartenenza e delle persone che lo abitano e lo mantengono vivo. E’ quanto sta facendo la Grande Bellezza Italiana con il suo progetto dei piccoli frutti in Piemonte, dove mira a creare un vero e proprio distretto produttivo.
“In questa regione ci sono oltre 700 ettari coltivati a piccoli frutti (mirtilli e lamponi), di cui il 10% prodotti dal nostro socio Op Joinfruit ed altri piccoli fornitori – spiega a IFN Leonardo Odorizzi, tra i sei soci fondatori de La Grande Bellezza Italiana – da quando siamo nati la nostra missione è quella di selezionare i migliori areali per poter offrire ai consumatori la massima qualità. E il progetto dei piccoli frutti in Piemonte ne è un’ulteriore conferma: in base alle nostre ricerche proprio in questi territori, in un’altitudine compresa tra 400 e 700 metri alle pendici del Monviso, abbiamo ottenuto i migliori risultati qualitativi”.


“In questi areali – illustra l’amministratore di Joinfruit Michele Ponso – l’escursione termica, anche in questi giorni caldissimi, va dai 35 gradi centigradi di giorno fino ai 16 gradi centigradi di notte. Queste temperature permettono che il prodotto cresca e che non vada in sovra-maturazione. Significa che abbiamo tutto il tempo perché i frutti si possano formare ed ottenere una forte consistenza per risultare sodi e molto dolci. La produzione media è eccellente, andiamo dalle 20 alle 30 pedane al giorno”.



A determinare l’alta qualità dei mirtilli e lamponi de La Grande Bellezza Italiana non sono solo i territori vocati ma anche un’intensa specializzazione e una ricerca varietale in continua evoluzione.
“La nostra logica varietale per i mirtilli si muove su duplice fronte – commenta Odorizzi – da un lato vogliamo un prodotto che mantenga elevate caratteristiche di grado Brix e consistenza elevata, quindi che le bacche che siano sode e dolci. Allo stesso tempo vorremo estendere la campagna di questi frutti, solitamente limitata da giugno ad inizio agosto, a tutto il mese di agosto: una maggiore flessibilità che ci permetterebbe di coprire meglio le richieste del mercato con un prodotto 100% made in Italy”.
E continua: “Utilizziamo la stessa logica anche per la ricerca varietale del lampone, che attualmente viene prodotto su sei mesi (da giugno a dicembre) con volumi in crescita”.



L’italianità del prodotto, che è garantita dal marchio La Grande Bellezza Italiana riportato su tutti i prodotti, è sempre più richiesta anche dalle catene distributive europee: “Stanno capendo il valore aggiunto delle produzioni mirate e locali come quelle dei nostri piccoli frutti – sottolinea Odorizzi - e sono disponibili a rinunciare alla continuità garantita dal prodotto estero. Noi per esempio stiamo ottenendo buoni risultati in Inghilterra e nord Europa, oltre che in nord Italia”.
E aggiunge: “L’andamento del comparto è interessante ed in continuo aumento, per questo dobbiamo fare molta attenzione a mantenere la qualità da un lato e rappresentare un riferimento made in Italy di valore per i consumatori, sia italiani che stranieri”.



Per quanto riguarda il packaging, l’azienda è impegnata in una proposta multipla in grado di mantenere sempre la freschezza dei prodotti: i piccoli frutti sono infatti commercializzati sia in R-Pet riciclabile (cestino da 125 grammi, vassoio con coperchio da 250 grammi, bicchiere con coperchio da 250 grammi), oppure nel cestino in fibra di cellulosa da 150 grammi.



“Siamo convinti che l’agricoltura possa essere una risorsa in grado di apportare benessere e reddito – conclude Odorizzi – e in Piemonte lo facciamo con una sostenibilità a 360 gradi, che significa salvaguardia di un territorio montano e garanzia di occupazione per vallate a scarsa densità abitativa e lavorativa. L’invito che facciamo a tutti i nostri clienti è di identificare i nostri mirtilli e lamponi come un prodotto di montagna e di apprezzarli per le loro caratteristiche intrinseche”.

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