«Radicchi e finocchi spuntano ottime quotazioni»

Con Marco Di Cicco (Opoa Marsia) focus sul trend ortaggi: male le carote

«Radicchi e finocchi spuntano ottime quotazioni»
Ottime soddisfazioni per radicchi e finocchi, quotazioni basse per le carote e in rialzo per le insalate. Ecco i principali trend che caratterizzano gli ortaggi del Fucino descritti dalla Opoa Marsia di Avezzano (L’Aquila), la più grande organizzazione di produttori del Fucino con oltre 1200 ettari di coltivazione ad ortaggi estesi su quattro regioni: Campania, Molise, Puglia e appunto Abruzzo.


Marco Di Cicco, responsabile commerciale dell'azienda 

“Abbiamo appena iniziato con il radicchio (foto in apertura) – spiega a IFN Marco Di Cicco, responsabile commerciale dell’azienda – e ci sta dando buone soddisfazioni, sia in termini di volumi per ettaro che qualitativamente parlando. A favorire i prezzi del nostro prodotto ha influito anche la scarsità produttiva dell’areale di Chioggia, solitamente concorrente al nostro”.



Ottimale anche il trend del finocchio: “Questo prodotto arriva da un inverno con prezzi medio-alti – specifica il commerciale – e anche se adesso si sono abbassati leggermente, rimangono comunque delle belle quotazioni”.



Sono invece più bassi i prezzi delle carote, situazione determinata da un mix di elementi. Come spiega Di Cicco “Siamo passati prima dall’export bloccato della Sicilia che ha determinato una sovraproduzione, a cui si sono poi sovrapposti gli areali di Chioggia, Maccarese (clicca qui per approfondire) e ora il nostro territorio del Fucino”.
La scelta di Opoa Marsia è quella di aspettare il più possibile per raccogliere: “Stiamo realizzando ora i primi quantitativi ma sono molto limitati – dice il manager – aspettiamo che finisca la raccolta a Fiumicino prima di iniziare con la nostra”.



Sulle insalate, Di Cicco commenta: “Sembra che questo prodotto stia virando ma il 90% dei nostri volumi sono già programmati e la stessa cosa succede anche per indivie e altre verdure”.

L’Op è specializzata anche nella produzione di patate ma è ancora presto per parlare di questa referenza. “Attualmente la produzione è concentrata in Campania – sottolinea il commerciale – e per il nostro prodotto, se ne riparla a metà agosto. In generale stiamo notando una mancanza di prodotto quindi i prezzi dovrebbero aumentare. In alcuni areali, come ad esempio in Emilia Romagna, hanno preferito sostituire i tuberi con altre colture come i cereali: una mossa dettata dalle maggiori quotazioni del prodotto rispetto alle patate, mentre la questione Ucraina credo che c’entri solo in parte”.



Sulla questione della manodopera, da Opoa Marsia non si dicono particolarmente preoccupati. “L’avevamo accusata molto anno scorso quindi quest’anno siamo partiti avvantaggiati e abbiamo assunto personale dall’est Europa che abita in zona – dice Di Cicco – in realtà anche quest’anno il problema è sentito ma in generale siamo riusciti a regolarci meglio”.

Se la problematica della siccità condiziona quasi completamente l’attività di alcuni areali, il Fucino può definirsi un’isola felice: “Per quanto anche da noi esista il problema della siccità, non c’è una mancanza gravissima di acqua – specifica il responsabile commerciale dell’azienda – siamo in mezzo alle montagne e abbiamo molta disponibilità di neve e di acqua, per cui anche d’estate i terreni non sono mai completamente asciutti. Inoltre riusciamo a salvaguardarci grazie alle pompe per il risparmio idrico e agli impianti di irrigazione a goccia”.

L’azienda è pronta a investire per un nuovo impianto di lavorazione per aumentare il valore aggiunto dei suoi prodotti. “Non ci interessa aumentare il quintalaggio – conclude il manager – quanto piuttosto valorizzare il più possibile il territorio e le colture autoctone. Ma non sarà un passaggio immediato, puntiamo a fare le prime lavorazioni a metà/fine 2025”.

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