Ortofrutta, boom delle importazioni

Rosso pesante per l'export italiano. I dati del primo trimestre

Ortofrutta, boom delle importazioni
I primi tre mesi dell'anno si chiudono con un rosso in doppia cifra per l'export ortofrutticolo italiano: secondo le elaborazioni del Monitor Ortofrutta di Agroter su dati Istat, da gennaio a marzo hanno varcato i confini nazionali 878.944 tonnellate di ortofrutta, il 10% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Parallelamente sono state importate 981.279 tonnellate (+14% sul 2021) e l'Italia si conferma così un importatore netto.

Se prosegue l'emorraggia dell'export a volume, reggono i valori: il dato resta negativo - la flessione è del 4% - ma il comparto limita i danni e a marzo contiene la perdita a un solo punto percentuale.



Analizzando le macro-categorie, si difendono legumi-ortaggi, che calano "solo" del -7% a volume e crescono del +3% a valore. Quest’ultimo è il dato più positivo del trimestre, visto il rilevante peso specifico della categoria che è riuscita ad esportare a prezzi più alti compensando così il calo dei volumi. Entrando nel dettaglio degli ortaggi si segnala l’ottima performance del comparto lattughe/cicorie, che è cresciuto di due punti a volume e di ben 14 a valore, raggiungendo quasi 90 milioni di euro.Situazione ben diversa per le brassicacee, in discesa sia a volume sia a valore di 18 punti percentuali.

Passando alla frutta si nota in primis come la categoria sia la più importante a volume ma si fa sorpassare dagli ortaggi a valore. Si nota sicuramente una netta diminuzione del venduto (-7%) e soprattutto dei quantitativi (-12%). Questo trend è imputabile in larga parte al comparto pomacee che evidenzia ribassi a doppia cifra - pari al 15% - sia a valore sia a volume. È chiaro come l’assenza di pere sia stata determinante.



Gli agrumi seguono il trend della frutta fresca se non peggio, anche se quest'ultima lascia per strada oltre 20 punti percentuali sia a valore che a volume. Al contrario la frutta esotica cresce in particolar modo a volume.

L’analisi è diametralmente opposta per l’importazione, in crescita a doppia cifra sia a volume (+14%) sia a valore (+20%).


Guardando le macrocategorie spicca l’aumento dell’importazione di frutta fresca e agrumi che, in termini di quantità, è ben al di sopra del 30%. A valore invece c’è stato un netto rialzo per l’import di legumi ortaggi e frutta secca.

Scendendo nel dettaglio degli ortaggi, si nota, un deciso aumento nell’importazione di pomodoro che è cresciuta di oltre il 50% a volume ed è addirittura raddoppiata se ragioniamo in euro.



Fra la frutta ovviamente c’è stato un forte incremento nell’acquisto da altre nazioni di pere con aumenti del 70% a volume e del 40% a valore.

Analizzando i dati del primo trimestre l’Italia è diventata importatrice netta a volume in quanto le importazioni superano le esportazioni di oltre 100 mila tonnellate, mentre a valore la bilancia commerciale è ancora positiva, con una differenza di circa 364 milioni di euro tra l'import e l'export.

Copyright 2022 IFN Italiafruit News