Siccità, accelerare sullo stato di emergenza

Lo sollecita il sottosegretario Centinaio. E il meteorologo Mercalli: ecco cosa aspettarsi

Siccità, accelerare sullo stato di emergenza
Tutti a guardare la colonnina di mercurio. Temperature alte, altissime. Le piogge sono un miraggio e la siccità si fa più grave giorno dopo giorno. I produttori ortofrutticoli temono lo stop alle irrigazioni proprio in un momento cruciale della campagna.

"Sono necessari interventi urgenti per salvare i raccolti dalla siccità  - dice il Il sottosegretario alle politiche agricole, Gian Marco Centinaio - Occorrono misure straordinarie per approvare la dichiarazione di stato di emergenza nelle Regioni interessate e governare in modo unitario e coordinato le scarse risorse idriche disponibili, costituendo un Comitato operativo presso la Presidenza del Consiglio con la partecipazione di rappresentati di tutte le Istituzioni, le realtà operative e le associazioni agricole. La situazione drammatica che stiamo vivendo, si aggiunge alla guerra - aggiunge l'ex ministro - E ancora i prezzi al consumo non sono aumentati come stanno aumentando i costi di produzione, i rincari sono tutti sulle spalle del mondo agricolo".



C'è poi la delicata partita dei fondi del Pnrr. "C'è ancora tanto lavoro da fare - prosegue il sottosegretario - Abbiamo 1,2 miliardi sul fondo filiere che deve essere speso nel migliore dei modi per sostenere il settore primario, poi ci sono fondi su infrastrutture e infrastrutture irrigue. Spesso ci troviamo davanti a interlocutori che non hanno progetti cantierabili o che sono bloccati dalla burocrazia. Un piano invasi a livello nazionale è necessario: l'acqua non c'è, dobbiamo rendercene conto. Quando ci sono le bombe d'acqua dobbiamo trattenere la risorsa idrica il più possibile".



Ma come siamo arrivati a questa situazione? Lo ha spiegato ieri il meteorologo Luca Mercalli ai microfoni del Tg3. "Questa siccità così imponente è frutto di due fattori che si combinano. Da un lato più di sei mesi senza pioggia soprattutto al Nord, con precipitazioni scarsissime; ed è mancata la neve in montagna e la neve è la nostra riserva idrica per l'estate - ha detto l'esperto, tra gli ospiti dellultima edizione dello Speciale Frutta&Verdura - Il secondo fattore è un'anomalia di temperatura, anche questa tra i record assoluti, non abbiamo mai avuto un maggio così caldo e un inizio di estate così precoce, con temperature che dovrebbero essere oltre quelle di fine luglio. Parliamo di un anticipo di oltre un mese e mezzo. La poca neve che era presente sulle Alpi è già sparita e così il Po in questo momento trasporta a Ferrara, vicino al Delta, circa 280 metri cubi al secondo mentre ne dovrebbe trasportare 1500. Purtroppo non abbiamo all'orizzonte un cambiamento significativo della situazione meteo: dobbiamo quindi essere preparati ad affrontare quasi tutta l'estate in una carenza idrica - conclude Mercalli - che potrebbe diventare qualche cosa di inedito, mai sperimentato prima".

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