«Vendite in calo, non basta il turismo a risollevarle»

Marchese (Fedagro Rimini): giù i prezzi delle albicocche, si ridimensiona l'uva, bene i peperoni

«Vendite in calo, non basta il turismo a risollevarle»
L’apertura della stagione turistica estiva negli anni ha sempre influito positivamente sugli affari dei mercati all’ingrosso ma ora anche quel trend sembra essere finito. Nonostante il forte afflusso dei turisti, il centro agro alimentare di Rimini (Caar) è in difficoltà e sta registrando un notevole calo dei consumi.
E’ la situazione descritta a IFN da Alessandro Marchese, presidente dei grossisti Fedagro del centro agro alimentare di Rimini, oltre ad essere anche produttore ortofrutticolo con l'azienda Oro di Calabria.


Alessandro Marchese

“Dopo il lockdown è cambiata in generale la modalità di fare acquisti sia delle famiglie che dei negozianti – dice a IFN – la tendenza è quella di acquistare meno prodotti ma di alta qualità: una situazione che porta a un minor consumo ma ad una maggiore resa sui prezzi”. 
E continua: “Ad influire su questa situazione è anche l’esportazione verso i Paesi dell’est, completamente modificata dopo l’invasione russa in Ucraina: in alcuni casi i traffici sono frenati, in altri addirittura bloccati. Dobbiamo fare i conti con un eccesso di merce che rischia di rimanere invenduto e questo fattore trascina con sé anche un calo dei prodotti premium”.

Ma per capire il quadro della situazione, va analizzato per filo e per segno il momento storico. “Il mondo produttivo italiano ha diversi bastoni fra le ruote – ribadisce Marchese – in primis ci sono i costi esorbitanti delle materie prime, oltre ad un fortissimo problema nazionale a livello idrico con le riserve d’acqua che sono ai minimi storici. Nel settore si respira una forte aria di preoccupazione, derivata anche dai problemi a livello di manodopera. Un mix davvero esplosivo di cui la politica non sta tenendo conto: non è più un quadro sostenibile ed è necessario sensibilizzare per cambiare davvero le cose”.



Venendo ai singoli prodotti, Marchese sottolinea un calo delle quotazioni per le albicocche: “Siamo passati dai 2,50 euro al chilogrammo della scorsa settimana fino agli attuali 1,80/2 euro al chilogrammo di questi giorni, nonostante le varietà trattate siano premium come la Orange Rubis e la Lilly Cot”.
I consumi scarsi hanno determinato anche un calo dei volumi pari al 20/30%. In diminuzione anche le quotazioni dell’uva Vittoria che è passata dai 4 euro al chilogrammo della scorsa settimana agli attuali 3/3,50 euro al chilogrammo.



“La richiesta latita anche per la fascia dei pomodori siciliani, influenzando i prezzi – commenta il presidente di Fedagro Rimini – il ciliegino è sceso da 1,70/1,80 euro della scorsa settimana fino a 1,20 euro, il grappolo costava 1,70/1,80 euro al chilogrammo mentre ora le vendiamo a 1,40 euro. Infine il cuore di bue viene distribuito a 1,20 euro chilogrammo mentre la scorsa settimana aveva raggiunto anche 1,60 euro al chilogrammo”.

Sui peperoni si segnalano invece orientamenti di vendita verso l’alto, anche in vista del fine settimana: sia il prodotto giallo che quello rosso sono venduti nella fascia prezzo di 2,40 euro al chilogrammo.

In apertura una foto di archivio del Caar di Rimini

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