Troppe carote, a Chioggia vengono distrutte

Boscolo: «Incremento incontrollato, campagna mai decollata»

Troppe carote, a Chioggia vengono distrutte
Succede ma non dovrebbe. In provincia di Chioggia sono visibili campi di carote fresate perché il mercato non le assorbe e i prezzi sono troppi bassi. La segnalazione arriva da Giuseppe Boscolo Palo, presidente del Consorzio di Tutela del radicchio Igp di Chioggia e amministratore unico di Chioggia Ortomercato del Veneto.

 “Se l’anno scorso nella provincia di Chioggia c’erano 50 ettari di carote, quest’anno sono almeno il doppio – spiega il presidente a IFN -. Questo ha generato un surplus produttivo rispetto alla domanda, causando un abbattimento dei prezzi. Le quotazioni sono molto basse, si attestano al massimo attorno ai 12 centesimi al chilo per le varietà migliori”.



I produttori hanno spinto su questa referenza per ovviare ad un problema, quello della carenza di manodopera. “Essendo un prodotto che per la raccolta prevede l’utilizzo di macchinari riducendo quindi l’impiego di personale, chi ha riscontrato più volte difficoltà nel reperire manodopera per la stagione del radicchio si è lanciato sulla carota ma senza nessun coordinamento e programmazione”.

“Questo improvviso incremento mal organizzato – sottolinea Boscolo - non ha permesso al mercato di assorbire il prodotto”. Difficile per il presidente dire se stia calando la richiesta di carote o se invece sia aumentata la produzione, ma “sicuramente - dichiara - influisce il fatto che in questo periodo le carote sono presenti anche in Inghilterra, Francia, Olanda e Germania e quindi non possiamo esportare in questi Paesi”.



Non vedendo possibilità di guadagno, la decisione dei produttori è solo una, distruggere il raccolto. “Bisognerebbe fare una grande riflessione su quanto sta succedendo, perché aumentare i costi di produzione e tirare la cinghia sulle aziende non conviene, si mette solo in crisi l’orticoltura nazionale”. 

Si chiude invece positivamente la campagna del radicchio Igp di Chioggia. “I prezzi sono stati buoni, soprattutto nel mese di aprile, con una media che ha superato 1,50 euro al chilo”, conclude il presidente.
 
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