Ciliegie, con l'Igp una marcia in più

Ciliegie, con l'Igp una marcia in più
A livello globale è una coltura che cresce, al contrario di altre, e a questa impennata ha dato una svolta significativa l’innovazione varietale e le forme di allevamento. Al Cherry Symposium di Rimini è stata analizzata la ciliegia sotto tutti i profili, da quello economico fino a prendere in esame gli aspetti tecnico produttivi.
Le ciliegie nel mondo sono coltivate un po’ ovunque, dalla Norvegia all’Australia e dal Giappone al Canada. La disponibilità di prodotto fresco a livello globale, oggi è in grado di coprire oramai quasi un’intera annualità.
Secondo gli ultimi dati disponibili a guidare la classifica dei maggiori produttori di ciliegie sono sei Paesi: la Turchia seguita dagli Stati Uniti. Al terzo e quarto posto troviamo due paesi emergenti, il Cile e l’Uzbekistan, entrambi con una impressionante crescita in superfici e produzioni investite a ciliegio.



Al Cherry Symposium tutte le novità su una coltura in crescita

In Europa primeggiano Spagna e Italia, con produzioni e superfici stabili ma con prodotti di altissima qualità.
“In termini colturali – osserva Andrea Bernardi, presidente del Consorzio della Ciliegia Tipica di Vignola – c’è stata l’introduzione di nuove varietà: queste fanno riferimento a selezioni italiane del gruppo Sweet, americane e tedesche . In termini di dimensione e qualità organolettiche hanno aumentato di molto l’appeal e la capacità di coltivazione nei nostri areali – spiega ancora Bernardi. – I nostri competitori stranieri sono prevalentemente Turchia, Spagna e anche Uzbekistan, anche se i mercati di riferimento non sono i nostri. Più vicino a noi c’è la Puglia che investe in maggiori superfici a questo frutto, con varietà come il ferrovia.
Poi anche il Veneto ha buone produzioni. Vignola ha più storia e tradizione in questa coltura – prosegue – ha il marchio Igp e, come qualità, si colloca in alto e si trova in molti mercati importanti”.

L’annata sembra essere interessante sotto il profilo qualitativo ed anche in termini di volumi. “A Vignola, dopo due anni caratterizzati da problemi provocati da un andamento climatico avverso, quest’anno l’areale esprime tutto il suo potenziale produttivo – commenta ancora Bernardi – ed auspichiamo che dia soddisfazione ai cerasicoltori”.

“La disponibilità di prodotto fresco a livello globale oggi è in grado di coprire oramai quasi un’intera annualità – aggiunge Stefano Lugli, dell’Università di Modena e Reggio -. Secondo gli ultimi dati disponibili a guidare la classifica dei maggiori produttori di ciliegie sono sei Paesi: la Turchia in testa seguita dagli Stati Uniti. Spagna e Italia, con produzioni e superfici stabili offrono tuttavia prodotti di altissima qualità”.

Fonte: Agrimpresa