«L'uva precoce non tradisce le attese»

Bellassai: «Mercato interessante. Da giugno spazio anche al bio»

«L'uva precoce non tradisce le attese»
Sono ormai due settimane che l'uva da tavola siciliana viene commercializzata nei mercati. I vigneti dove si è spinto sulla precocità non hanno tradito le attese e come spiega a IFN Lorenzo Bellassai, che col padre guida la Giovanni Bellassai Import Export di Mazzarrone (Catania), la finestra di mercato è interessante.



"Siamo partiti l'11 di maggio con una partita di uva Victoria super precoce, praticamente una decina di giorni prima del solito - illustra l'imprenditore siciliano - Quest'anno il clima è stato balordo a fine inverno e inizio primavera, la differenza si fa con le coperture. In generale c'è un ritardo produttivo, ma i grappoli raccolti in questa prima fase sono di una qualità sorprendente: l'aspetto è quello dell'uva di maggio, non si può certo pretendere una colorazione come nel pieno dell'estate, ma il gusto è eccezionale per il periodo. Quando l'ho fatta assaggiare alle mie figlie e mi hanno detto che era dolce come una caramella... beh, il test in famiglia era superato".



Ma anche il test sul mercato è andato bene. "E' un prodotto dalle buone caratteristiche, capace di creare brio nel mercato in un momento, come quello del cambio di stagione, dove solitamente c'è un situazione piatta - rimarca Bellassai - Le risposte in termini commerciali sono state interessanti: chi mangia frutta e vede un prodotto nuovo, che si presenta bene, lo acquista, magari non vendi una cassetta ma un solo grappolo, però lo porti a casa. E se quando lo assaggi ti soddisfa, il giorno successivo lo ricomprerai: devi fidelizzare il cliente, anche con le primizie. Un'azienda familiare come la nostra si può difenere solo con la qualità".



E la qualità ripaga anche degli sforzi fatti. "Non siamo obbligati a fare grandi numeri, ma possiamo dedicarci alla fidelizzazione del cliente - prosegue Bellassai - Poi un imprenditore che si vuole definire tale deve sempre marginare: il suo sostentamento ci deve essere su ogni partita, non si può spostare marginalità da una referenza all'altra, come a volte succede in ortofrutta. Alla fine questa è una strategia rischiosa. Io dico che si può fare meno per fare meglio: l'uva da tavola, soprattutto quest'anno, costa tando a produrla. A maggior ragione si deve sviluppare qualità e difendere il valore del prodotto".



Dai primi di giugno la Giovanni Bellassai Import Export inizierà anche la campagna dell'uva biologica: si parte con Black Magic e Victoria per proseguire con la commercializzazione fino all'ultima settimana di agosto. "L'uva bio è un prodotto di nicchia, ma ci consente di completare l'offerta e di segmentare la nostra proposta - conclude Lorenzo Bellassai - Andando così a rispondere alle esigenze dei nostri clienti italiani ed esteri".

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