«Un incremento delle quotazioni è doveroso»

Drei, neo presidente di FedAgriPesca Emilia Romagna: «Evitare promozioni selvagge e speculazioni»

«Un incremento delle quotazioni è doveroso»
Raffaele Drei - per oltre 20 anni alla guida della cooperativa Agrintesa e attuale presidente del centro di ricerca Ri.Nova di Cesena e vicepresidente di Conserve Italia - è stato eletto alla presidenza di Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna, organizzazione che riunisce 385 cooperative agroalimentari e della pesca con oltre 51.000 soci, 18.400 addetti e un fatturato che supera i 9,5 miliardi di euro.

Cinquantasette anni, faentino e titolare di un’azienda frutticola e viticola, Drei conosce nel dettaglio il settore ortofrutticolo e le sue dinamiche. Lo abbiamo intervistato a margine dell'assemblea di FedAgriPesca Emilia Romagna.

La campagna della frutta estiva è alle porte, tra una Spagna meno aggressiva quest'anno e un potenziale produttivo italiano finalmente in salute, si può pronosticare una campagna di riscatto?

Penso proprio di sì. I territori che negli scorsi anni sono stati più colpiti dalle calamità naturali hanno evidentemente perso posizioni di mercato, perché ovviamente non avevano la possibilità di offrire gli stessi quantitativi e di coprire le abituali quote. Questo è andato ad appannaggio di altri areali produttivi. Il fatto che le parti si sono un po' invertite, senza con questo esprimere giudizi in merito alla fortuna e sfortuna di ciascuno, è chiaro che ci danno un'opportunità per rioccupare le posizioni che ci competono. Il mercato, e questo riguarda l'Emilia-Romana e l'Italia più in generale, ci guarda con quell'interesse che in passato ci è sempre stato riservato. Tutto dovrà però essere commisurato alla situazione più generale dei consumi, dei prezzi che ne scaturiranno. Questa è una delle condizioni di mercato da valutare attentamente nella campagna entrante. Tutto il resto sarà da misurare giorno per giorno.

Prezzi, come trovare un equilibrio tra le richieste della distribuzione e i costi produttivi in aumento?

Le quotazioni saranno il frutto della domanda e dell'offerta. Non possiamo che auspicare un corretto equilibrio nell'ottica di un doveroso incremento delle quotazioni a fronte dei costi produttivi fortemente lievitati. Purtroppo, o per fortuna, sarà l'incontro tra la domanda e l'offerta a determinare il livello delle quotazioni. Sperando che ci sia da parte di tutti gli attori della filiera un comportamento corretto in tal senso, evitando il più possibile promozioni selvagge e speculazioni sui prezzi a fronte di situazioni non sempre motivate. In questa fase abbiamo bisogno di arrivare al consumo con politiche dei prezzi equilibrate, logiche sostenute da fattori reali e non da politiche commerciali costruite day by day.



Crede che il contesto attuale possa porre un freno al percorso del settore verso l'innovazione e la sostenibilità?

Il tema dell'innovazione è sempre stato importantissimo. Chiaro che oggi lo diventa ancora di più, perché in questi processi, nelle difficoltà che stiamo vivendo, chi riesce ad innovare è sempre colui che può disporre di qualche arma competitiva in più in un contesto difficile. Sarebbe gravissimo fermare ora gli investimenti. La ricerca sta intraprendendo strade nuove nel comparto agricolo e ortofrutticolo, come quello di una maggiore attenzione al campo genetico, escludendo gli Ogm, e poi sul fronte di bioagrofarmaci di nuova generazione, non impattanti sull'ambiente. Temi fondamentali perché la nostra agricoltura possa continuare a svolgere la propria attività produttiva, anche perché la Commissione Europea sta chiedendo via via una drastica riduzione di alcuni degli strumenti che hanno caratterizzato l'ortofrutta italiana, una delle più virtuose al mondo.

Sul fronte istituzionale quali sono le richieste più urgenti? I tavoli ministeriali si aprono, si organizza una seduta e poi rimangono fermi...

Restando sul tema della ricerca, sia in campo genetico che dei nuovi bioagrofarmaci, abbiamo bisogno delle istituzioni perché queste innovazioni necessitano di un rapido accompagnamento normativo. Una volta che sono messi a punto le istituzioni devono lavorare a una rapida autorizzazione. Poi ci sono le misure straordinarie di sostegno agli investimenti, davvero fondamentali. E le risorse ci sono: dal Pnrr ai contratti di filiera oggi, anche in campo ortofrutticolo, i fondi ci sono come non mai. Abbiamo però bisogno di una progettualità forte, di iter rapidi per consentire quei passaggi tali da arrivare all'obiettivo, all'incasso dei benefici previsti da queste misure.

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