Irrigazione, perchè è necessario innovare

Gargano (Anbi): «Il futuro dell'acqua legato ad uno sviluppo territoriale»

Irrigazione, perchè è necessario innovare
Se l’ondata di caldo arrivata in questi ultimi giorni sta giovando a molte colture, nei campi si registrano già i primi allarmi siccità. Il Po “è sceso di 2,7 metri rispetto allo zero idrometrico più basso di Ferragosto 2021” (come testimonia l’analisi della Coldiretti), ma sono in sofferenza anche altre regioni come Toscana e Umbria.


Gli effetti della siccità sul fiume Po, foto di archivio di Coldiretti

Una situazione, quella dell’emergenza idrica, che sembra ripetersi immutata negli anni: ad oggi continuano infatti a mancare soluzioni, soprattutto a livello preventivo.
Il settore irriguo ha bisogno prima di tutto di innovazione. E’ quanto sostiene Massimo Gargano, direttore generale dell’associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi), che intervenendo al simposio ‘Nuovi spazi per l’acqua’ ha specificato: “"Nel Piano Strategico Nazionale della nuova Pac non c'è un ecoschema dedicato alle risorse idriche: è questa la palese testimonianza di quanto la cultura dell'acqua sia ancora marginale in un Paese come l'Italia, il cui futuro non può che essere legato ad un modello di sviluppo con il territorio al centro”.


Massimo Gargano, Anbi

Irrigare non significa più solo fornire acqua alle colture ma fornire un servizio a tutto tondo all’ambiente, ampliando lo sguardo alle risorse disponibili, alla biodiversità e all’andamento climatico. Anbi ha messo in luce una serie di esempi di innovativa sostenibilità nell’azione dei consorzi di bonifica.
Tra questi, c’è la testimonianza di Alberto Barausse, docente dell'Università degli Studi di Padova, che sostiene: "Ad obbiettivi fondamentali come la riduzione del rischio idraulico e la fornitura d'acqua per l'agricoltura si aggiungono nuovi criteri gestionali, improntati alla tutela della biodiversità ed alla fornitura di servizi ecosistemici, in una parola alla multifunzionalità"

Una visione d’insieme del sistema ‘irrigazione’ è appoggiata anche dal Consorzio di bonifica Bacchiglione per la realizzazione di bacini d'invaso nel bacino dei Colli Euganei: dalla sicurezza idraulica del territorio all'accumulo delle acque per l'irrigazione, dalla funzione turistico-ricreativa al valore  ecologico-naturalistico, fino alla riserva idrica antincendio. 

Gli fa eco da Bologna Valentina Borghi, presidente del consorzio di bonifica Renana, dicendo: "Occorre che le istituzioni rispondano positivamente all'esigenza di riqualificare  le infrastrutture idrauliche ed irrigue per un futuro sicuro, vivibile e sostenibile”.



Anche dalla Toscana arriva una concreta esperienza d’innovazione, con la transizione ecologica del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord di  Viareggio. Il consorzio ha deciso di coinvolgere in prima persona anche gli operai, che da alcuni giorni stanno testando nuovi decespugliatori, soffiatori e motoseghe, alimentati con batterie che si ricaricano grazie all'energia verde di pannelli fotovoltaici. In questo modo non vengono più utilizzati carburanti fossili, evitando di espellere gas di scarico e azzerando l’inquinamento. Allo stesso tempo, i nuovi macchinari all’avanguardia rendono il lavoro più sicuro e silenzioso.

Ma non sono solo i cambiamenti climatici ad agitare il settore, il focus si deve necessariamente spostare anche in ambito energetico. "A 100 anni dal Congresso, che a San Donà di Piave disegnò la moderna Bonifica, non solo i cambiamenti climatici, ma anche le sfide della transizione energetica rappresentano per le nostre realtà un'altra boa da superare" ha commentato Francesco Vincenzi, presidente di Anbi.

Se sono tanti i problemi con cui il settore irriguo deve fare i conti, è altrettanta la voglia di cambiamento e innovazione: un impasse superabile solo con l’azione dei consorzi di bonifica.
“Il tema della transizione ecologica, declinata sulle risorse idriche, mette in luce il ruolo strategico dei consorzi di bonifica – conclude il direttore generale dell’Anbi Massimo Gargano – ad oggi sono protagonisti non solo della sicurezza territoriale, ma anche quella alimentare ed energetica. In quest'ottica, la certificazione di sostenibilità idrica Goccia Verde ed i consigli esperti per l'irrigazione come quelli di Irriframe, uniti al Piano Laghetti di prossima presentazione, sono esempi di un futuro, che per i Consorzi di bonifica è già realtà".

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