«Nessuno vuole lavorare in campagna»

«Nessuno vuole lavorare in campagna»
Dalla Puglia all'Emilia Romagna lo stesso problema, le campagne restano sgombre di manodopera sia specializzata che generica. Perché in un momento di crisi non si trovano lavoratori? 
“Da alcuni giorni ci arrivano notizie di aziende agricole che lamentano la difficoltà di trovare lavoratori nonostante offrano regolari contratti”, ad accendere i riflettori sulla mancanza di manodopera è il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro
“La situazione è generale e riguarda tutte le nostre produzioni ortofrutticole. Ma, in questi giorni, il problema è più sentito: siamo in prossimità delle grandi campagne di raccolta nella nostra regione e, sicuramente, la più vicina è quella delle ciliegie. Anche quest’anno manca la manodopera, sia quella specializzata che quella generica. L’assenza di braccianti nei campi è un problema che si riflette su tutta la filiera perché ci sono prodotti che vanno raccolti in determinati periodi e per forza a mano”.



“Non spetta a noi, associazione di categoria, analizzare le cause sociali. Sicuramente – precisa Lazzàro – pesano la pandemia, il reddito di cittadinanza e i nuovi lavori, penso a quelli dei riders. Di certo, la mancanza di lavoratori nel settore agricolo in Puglia è un problema economico per le imprese che intendono stare sul mercato in modo chiaro e onesto. Ciò, tenuto conto che il lavoro nero in agricoltura è quasi del tutto scomparso negli ultimi anni, se non in rarissimi casi. Tra questi, quelli in cui è lo stesso lavoratore che chiede di non essere assunto perché percepisce anche il reddito di cittadinanza.

Emilia-Romagna, la situazione non cambia

La situazione non è di certo più rosea in Emilia-Romagna dove- come afferma Confagricoltura- c’è bisogno di manodopera per la raccolta della frutta e ne manca almeno il 30%. E' Stato proposto ai Comuni di aprire dei punti di ascolto per facilitare l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Nel 2022 servono 5 milioni di giornate lavorative per soddisfare il fabbisogno di personale nei frutteti emiliano-romagnoli. A pochi giorni dal via, si teme di non trovare chi raccolga albicocche, pesche e susine quando l’annata, incrociando le dita, pare promettere bene sotto il profilo produttivo nonostante le gelate di aprile. 
Così l'Emilia-Romagna fa i conti con la carenza di operai agricoli nel momento clou. «Non c’è manodopera a sufficienza per la raccolta della frutta, ora ne manca almeno il 30% - avverte il presidente regionale di Confagricoltura Marcello Bonvicini



Da oltre due anni è attivo il portale Agrijob di Confagricoltura: un servizio di intermediazione riconosciuto dal Ministero del Lavoro, che consente a chi cerca occupazione di essere messo in contatto diretto con le aziende della propria provincia e alle imprese di intercettare velocemente i candidati. Ma non tutti riescono ad accedere alla piattaforma perché magari non sanno l’italiano o faticano a compilare la scheda on line. Da qui parte il monito del presidente Bonvicini: «Occorre avviare tutte le iniziative possibili e avvicinare chi cerca un impiego, rafforzando le connessioni tra enti pubblici e terzo settore fino a raggiungere le imprese».

Fonte: Confagricoltura Puglia e Confagricoltura Emilia-Romagna