Cipolla rossa di Tropea, allarme manodopera

Il presidente del Consorzio: «Prodotto in espansione, ma investimenti a rischio»

Cipolla rossa di Tropea, allarme manodopera
La cipolla rossa di Tropea Calabria Igp è un’eccellenza che grazie al Consorzio nato nel 2008 si sta facendo sempre più strada. La produzione in 13 anni è aumentata del 30%, raggiungendo i 300mila quintali raccolti su un terreno complessivo di 690 ettari. 

La soddisfazione del presidente Giuseppe Laria, presente la scorsa settimana a Macfrut, è palpabile. “Dall’anno della costituzione del consorzio si è iniziato a conoscere la vera cipolla rossa di Tropea, mentre prima si pensava che la cipolla rossa fosse tutta uguale o tutta di Tropea– dichiara a IFN. Questo è un grande risultato che ci ha portato quest’anno per la prima volta ad avere un nostro stand in fiera svincolato da quello della regione Calabria”.



Il prodotto è in forte espansione. “Con la nostra attività di promozione e coinvolgimento degli chef locali e nazionali stiamo sdoganando la cipolla rossa come un alimento salutare adatto alle ricette di tutti i giorni. La scorsa settimana a Tropea si è tenuto un evento dove sono stati proposti degli show cooking proprio per mostrare come la nostra cipolla possa essere accostata a tutti i cibi, dalla carne al pesce e dall’antipasto al dolce”.



Dal punto di vista produttivo quest’anno la siccità non ha però fatto sconti. “Abbiamo dovuto irrigare i campi  - continua il presidente - e questo ha comportato un aumento delle spese. A queste se ne sono aggiunte altre per togliere le erbe infestanti a mano. Difficile in queste condizioni non trasferire la maggiorazione di costi sostenuta ai consumatori finali”.

La lavorazione a mano è fondamentale per la riuscita del prodotto finale: “la cipolla è interamente lavorata a mano, questo è il suo valore aggiunto. L’estirpazione, la messa a dimora sul terreno, la lavorazione in magazzino e il lavaggio sono tutti processi che non sarebbero gli stessi senza la mano dell’uomo, che però negli ultimi tempi è carente”.



Anche per la raccolta della cipolla la mancanza di manodopera sta diventando un problema. “Ci sono potenzialità infinite in questo settore - rimarca - e le aziende hanno la possibilità di migliorare ciascuno la propria produzione, ma se non c’è sufficiente personale devono tutti proseguire con il freno a mano tirato. Questa situazione blocca gli investimenti per aumentare le superfici”.

Laria continua: “Il problema è l’eccessivo assistenzialismo italiano. Giusto aiutare chi ne ha bisogno, ma i giovani hanno enormi possibilità di trovare lavoro, basta la volontà”.
Sul fronte consumo la stagione finora è stabile. “L’intero settore ortofrutticolo risente della crisi che influisce sulla spesa. Adesso è in partenza la raccolta della cipolla da serbo che dal punto di vista qualitativo si presenta bene, ma nessuno – conclude - può fare pronostici sulla campagna commerciale”. 

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