Frutta a guscio, come migliorare produzione e qualità

Dopo i risultati su noce, nuove prove per Kelpak di Alzchem su mandorlo e nocciolo

Frutta a guscio, come migliorare produzione e qualità
Kelpak® si sta confermando un prezioso alleato per i produttori di frutta a guscio. Il bioregolatore naturale di Alzchem Trostberg GmbH può supportare le piante durante il ciclo vegetativo - dalla fioritura all'allegagione - rendendole più resistenti agli stress abiotici. E al momento della raccolta - come hanno dimostrato le prove condotte sul noce in Romagna - i risultati sulla qualità dei frutti sono davvero interessanti.



Risultati che, dalle prime prove sperimentali, si stanno confermando anche per mandorlo e nocciolo, come evidenziano Saverio D’Onza e Giovanni Papa, rispettivamente responsabili di Alzchem per l'Italia nell'Area Nord e Sud e Isole. E su queste colture il gruppo tedesco sta mettendo a punto una strategia che, proprio come per il noce, possa portare a un incremento dei parametri produttivi e qualitativi, minimizzando lo scarto dovuto a stress ambientali e ottenendo frutti più belli e buoni.



Nelle noci, per esempio, la strategia con Kelpak® ha portato ad avere meno frutti raggrinziti e apprezzabili miglioramenti nel colore dei gherigli.
Il merito di questi risultati è della composizione del formulato e della strategia agronomica. Kelpak® è un estratto di alghe brune della specie Ecklonia maxima, sottoposte a un'estrazione a freddo non appena raccolte lungo le coste del Sudafrica. Il prodotto risulta naturalmente ricco di fitormoni naturali ad azione auxino simile come florotannini,  poliammine, brassinosteroidi  oltre ad altri componenti, tra cui le citochinine, ad elevata bioattività accertata scientificamente. 



"L'uso del Kelpak® stimola lo sviluppo dell'apparato radicale, promuove la crescita equilibrata delle piante, migliora la pezzatura, il colore ed il contenuto zuccherino dei frutti e aumenta la loro conservabilità", evidenziano i due tecnici. Sul noce le strategie applicative consigliate da Alzchem prevedono tre o cinque applicazioni fogliari del bioregolatore a intervalli di due settimane da inizio allungamento amenti, applicazioni alla dose di 3 l/ha in un volume di 1000 l/ha. Le due strategie sono comparabili, ma i risultati con i cinque trattamenti sono stati leggermente migliori: in entrambi i casi le prove con Kelpak® hanno portato a un miglioramento sia del peso netto delle noci che del peso secco del gheriglio; quindi effetti positivi sul prodotto commercializzabile.



"Negli ultimi due anni abbiamo anche avviato alcune prove sperimentali su nocciolo con lo scopo di definire la migliore tecnica applicativa - aggiungono D'Onza e Papa - I risultati delle prove effettuate lo scorso anno hanno mostrato come Kelpak®, applicato alla dose di 3L/ha per tre volte ogni 15 giorni circa a partire da 30 giorni prima dell’allegagione, sia in grado di aumentare la resa rispetto al controllo non trattato. In generale, come anche per il noce, è emerso un interessante effetto sul miglioramento della qualità dei frutti: le piante trattate con il nostro bioregolatore naturale hanno mostrato un incremento del rapporto tra nocciolo e guscio ed una riduzione in termini di nocciole non commerciabili rispetto al campione non trattato, con particolare effetto sulla riduzione del raggrinzito, del vuoto e del prodotto caratterizzato da doppio seme. Particolarmente interessante sembra infine essere l’uso di Kelpak® su mandorlo, poiché si è mostrato in grado sia di migliorare i parametri qualitativi della produzione, sia di favorire l’allegagione. Un effetto questo già riscontrato anche su altre specie frutticole e che porta a conseguenti ricadute positive sull’aumento della produzione".

Per approfondire la strategia applicativa potete rivolgervi al servizio di consulenza di Alzchem Group contattando Saverio D’Onza (area Italia Nord 347 7366995, saverio.donza@alzchem.com) o Giovanni Papa (area Italia Sud ed isole 348 8689039, giovanni.papa@alzchem.com).

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