Francia colpita dal gelo, drupacee a rischio

Si teme una replica del 2021. Preoccupazioni anche per il kiwi

Francia colpita dal gelo, drupacee a rischio
Il giorno d'aprile più freddo degli ultimi settant'anni mette a rischio la produzione di drupacee francesi. Nelle notti di sabato e domenica la colonnina di mercurio è precipitata fino a -9,3 gradi nella regione della Piccardia, nel nord della Francia. E come riporta la stampa locale le due gelate hanno fortemente compromesso pesche, albicocche e probabilmente anche nettarine. Ma non è finita qui, perché nei prossimi giorni è prevista un'altra gelata killer.

Le perdite sono in fase di valutazione, ma Jérôme Despey di Fnsea, federazione nazionale dei sindacati agricoli, manifesta alla testata Midilibre la sua preoccupazione per le drupacee e il kiwi, colture già in fase di fioritura. Gli fa eco il Ministero dell’Agricoltura: “L'arboricoltura e in particolare le drupacee sono le più colpite, soprattutto nel Sud-Ovest, nel Grand Est e nella Valle della Loira”, ha precisato. 



“Nella regione di Agen, nel Lot e Garonna (Nuova Aquitania), dopo due notti consecutive di gelo, ci saranno grosse perdite per la prugna, ma inferiori rispetto allo scorso anno”, ha spiegato all'AFP Rémy Muller, consigliere della Camera dell'agricoltura del dipartimento.

Nel Tarn-et Garonne, Damien Garrigues ha passato la notte a supervisionare gli irrigatori automatici nei suoi 60 ettari di meli. Con la speranza di creare un sottile strato di ghiaccio per proteggere le sue cime da un più drastico calo della temperatura. “Per il momento non è al livello dell'anno scorso - ha stimato al Courrier Picard - quando nella primavera del 2021 aveva perso circa il 20% della sua produzione”.

Domenica il primo ministro Jean Castex aveva accennato all'apertura, se necessario, di un "fondo di emergenza" per i dipartimenti più colpiti.



Vicino a Salon-de-Provence, nella pianura della Crau, - si legge su rmc.bfmtv - i produttori si stanno organizzando per salvare il raccolto. Jean-Louis Reverter ormai non ha scelta, deve attrezzarsi per far fronte al gelo che minaccia i suoi 110 ettari di peschi e albicocchi. Questa è la prima volta in 40 anni che l’agricoltore deve affrontare due episodi consecutivi di gelate tardive. L'anno scorso aveva perso l'85% del suo raccolto.

Sta riscuotendo sempre più successo il metodo delle ventole antigelo. Dall'anno scorso, 40 di queste ventole sono state acquistate da produttori di pesche della regione.

Non se la passano meglio i vigneti: Serge Zaka, dottore in agrometeorologia riporta che "importanti zone di produzione sono state colpite dal gelo: i vigneti di Bordeaux, Sauternes e Cognac, le regioni arboree della Dordogna, della valle della Garonna e della Normandia con perdite (per il momento stimate) fino al 100%". Per gli agricoltori interessati, si tratta quindi di una vera tragedia dopo un 2021 difficile. Molti viticoltori erano già stati colpiti l'anno scorso.

Domenica, la società ITK, che elabora una mappa giornaliera del rischio di perdita per le drupacee, ha previsto una notte devastante, con "perdite comprese tra il 70% e il 100% su un terzo della Francia".

"Per la viticoltura ci avviciniamo ai danni osservati nel 1991, e per l'arboricoltura raggiungeremo danni simili all'anno 2021", aggiunge la società di analisi e consulenza agraria.

Foto di repertorio

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