Caporalato nei negozi di frutta, 11 arresti

Caporalato nei negozi di frutta, 11 arresti
Caporalato e violazioni delle norme sull'immigrazione nell'indagine 'The enterprising greengrocer', coordinata dalla Procura della Repubblica di Massa, che ha interessato le province di Massa e La Spezia. Ieri mattina, per quanto riguarda La Spezia, sono state eseguite misure cautelari personali e sequestri in alcuni negozi di frutta.

I carabinieri del comando Tutela del lavoro, dei comandi provinciali di Massa Carrara e La Spezia stamattina hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari al tribunale di Massa a richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 11 persone indagate, nell’ambito delle indagini preliminari, per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (il cosiddetto 'caporalato'), nonché violazioni della normativa sull’immigrazione.


Foto di repertorio

In particolare, sono state sottoposte agli arresti domiciliari 6 persone (2 in provincia di Massa e 4 in provincia della Spezia) e altre 5 sottoposte all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, (1 in provincia di Massa e 4 in quella della Spezia). Si tratta, complessivamente, di 6 cittadini extracomunitari (in Italia regolarmente) e 5 italiani.

Nello specifico, tre cotitolari di fatto di altrettanti esercizi commerciali per la rivendita di frutta e verdura avrebbero (il condizionale è d’obbligo vista la presunzione d’innocenza nell’attuale fase delle indagini preliminari) impiegato vari lavoratori extracomunitari in tre diversi punti vendita, uno in provincia di Massa e due in quelli della Spezia, in condizioni di sfruttamento e approfittando del loro stato di bisogno.

Inoltre, le indagini coordinate dalla Procura di Massa hanno evidenziato anche che due degli indagati, insieme alle altre persone destinatarie della misura cautelare, di nazionalità italiana e straniera, avrebbero (anche in questo caso il condizionale è d’obbligo vista la presunzione d’innocenza nell’attuale fase delle indagini preliminari) costituito rapporti di lavoro fittizi finalizzati a far ottenere il permesso di soggiorno a cittadini extracomunitari in Italia clandestinamente, eludendo una norma del 2020 (D.L. 34 del 19/5/2020) che consentiva, attraverso la regolarizzazione dei rapporti di lavoro, la concessione di permessi di soggiorno a lavoratori stranieri.

I tre esercizi commerciali, sempre su disposizione dell’autorità giudiziaria, sono stati sottoposti a sequestro preventivo.

Fonte: La Nazione