«Dalla Ue misure inadeguate per fronteggiare la crisi»

«Dalla Ue misure inadeguate per fronteggiare la crisi»
“Il pacchetto di misure pensate per far fronte alla crisi agricola derivante dall’invasione dell’Ucraina presentate durante il Consiglio dei ministri dell’agricoltura dell’Unione europea riflettono la scarsa consapevolezza che la Commissione sembra avere sulla gravità della crisi ucraina” commenta Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia. 
 
“Mentre diversi capi di Stato e di governo evidenziano le conseguenze pesantissime in termini di scarsità alimentare che interesseranno la parte più debole del pianeta a seguito della crisi in Ucraina e delle sue conseguenze - prosegue il consigliere delegato - la commissione sembra considerare tali allarmi eccessivi adottando misure inadeguate e ponendo limiti burocratici”. Il plafond massimo per gli aiuti di stato proposto dalla commissione, infatti, ammonta a  35.000 euro.



“Cifra inaccettabile per le aziende agricole che stanno subendo un'esplosione di costi impossibili da sostenere, pensiamo ai carburanti, ai mangimi ai fertilizzanti” dice Scordamaglia che aggiunge “Altrettanto assurdo il plafond di 400.000 euro previsto per le industrie alimentari colpite da costi enormi di produzione che vanno ben oltre quelli puramente energetici”. E sottolineano da Filiera Italia "All'unità politica deve corrispondere una capacità di proposta normativa adeguata”.  “Il nostro Governo - aggiunge il consigliere delegato - sta adottando misure importanti che saranno però tutte vanificate da un limite di aiuto di stato troppo basso”. 
 
E inadeguate secondo Filiera Italia anche le modifiche della PAC: “Se è stata accettata la sospensione delle efa ( terreni a riposo) - prosegue Scordamaglia - non è invece stata data la deroga sul limite di sau per coltura, lasciando l’obbligo di un numero minimo di colture per azienda che è l’opposto di quello che servirebbe oggi, con la grave carenza di mais e di altri prodotti”  E conclude il consigliere “Su questo auspichiamo una netta presa di posizione dei ministri agricoli e del Parlamento”.

Fonte: Ufficio Stampa Filiera Italia