Il più grande mandorleto d'Italia apre le sue porte

Maccarese, la bellezza dell'ortofrutta per conquistare le persone

Il più grande mandorleto d'Italia apre le sue porte
Il connubio tra ortofrutta e territorio, lo abbiamo rimarcato diverse volte, può diventare uno straordinario volano per incrementare il valore percepito di frutta e verdura. I frutteti possono diventare un'attrazione turistica? La risposta è sì, basta crederci e investire in iniziative capaci di intercettare le persone, coinvolgerle e conquistarle con lo spettacolo della natura.

Come farà sabato prossimo l'Azienda agricola Maccarese Spa, che nel Lazio aprirà le porte del più esteso mandorleto d'Italia a coloro che vorranno ammirare lo spettacolo della fioritura. Per la prima volta la società ha pensato di mettere a disposizione il  suomandorleto in viale Castel San Giorgio, sulla direttrice di Fregene, con l'evento, gratuito, "Vieni a fotografare i mandorli in fiore". Dalle 10 alle 16 appassionati della natura, con le macchine fotografiche e telefonini, potranno passeggiare tra le colture ed ammirare da vicino le sfumature cromatiche che lo "spettacolo" naturale potrà offrire.



L'impianto romano presenta numeri importanti. Dal 2019 sono stati messi a dimora 120 ettari col sistema superintensivo (2.200 piante per ettaro) per un totale di 220 mila piante ed entro fine anno si arriverà a 160 ettari. Con questi numeri, quello di Maccarese è considerato il più esteso mandorleto a livello nazionale.

"Apriremo il primo lotto di 33 ettari che è completamente in fiore. Con questa iniziativa vogliamo contribuire ad alleviare il turbamento della comunità derivato da 2 anni di pandemia e ora l'inquietudine per la guerra", sottolinea all'Ansa l'amministratore delegato Claudio Destro. Per il progetto avviato dalla società agricola Maccarese Spa sul territorio di Fiumicino, ad agosto si prevede infatti la prima raccolta della coltura iniziata nel 2019 e che "porterà a diminuire la CO2 per quasi 170 tonnellate", rimarca l'azienda.



Obiettivo complessivo piantare 220mila mandorli per la produzione di frutta secca: "Questo è anche il nostro contributo al benessere del pianeta e di chi lo abita", evidenzia Maccarese ricordando che ora l'Italia importa questo prodotto. Per il mandorleto è stata scelta la varietà Avijor, che presenta una fioritura tardiva e può quindi rispondere meglio ai ritorni di freddo.

L'azienda ha in programma di realizzare un essiccatoio per le sue mandorle e un impianto di trasformazione, in modo da offire sul mercato 2.300 quintali l'anno di mandorle già sgusciate.

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