Sos fertilizzanti, i biostimolanti corrono in soccorso

Il caso di Vivema Soil di Greenhas Group: più sostanza organica e biodisponibilità

Sos fertilizzanti, i biostimolanti corrono in soccorso
Tra i mezzi tecnici a servizio dell’ortofrutta, i fertilizzanti minerali sono quelli che più stanno subendo la minor disponibilità di materie prime. Ma la situazione contingente non è l’unico fattore che impatta su questi prodotti: ad esempio anche il Green Deal europeo prevede la riduzione dell’uso di agrofarmaci e fertilizzanti. In questo contesto si fa ancora più prezioso l'impiego dei biostimolanti, soprattutto di quei formulati capaci di portare sostanza organica al terreno e di rendere maggiormente disponibili per le piante gli elementi in esso contenuti, come il fosforo.



È il caso di Vivema Soil, prodotto costituito da una miscela esclusiva di tannini selezionati per stimolare lo sviluppo attivo dell’apparato radicale e contribuire alla conservazione delle fertilità, sviluppato da Greenhas Group. Christian Garabello, development project manager R&D department spiega a IFN che "il corretto bilanciamento di tannini idrolizzabili e tannini condensati conferisce al prodotto un duplice effetto. Uno diretto ed immediato, attribuibile ai tannini idrolizzabili, che agisce sulla promozione della radicazione anche in condizioni avverse ed un effetto indiretto sulla promozione della biodiversità della microflora del suolo che ha ripercussioni positive sulla crescita delle piante e sulla disponibilità degli elementi nutritivi. Quest’ultima azione è dovuta alla presenza di tannini condensati che sono caratterizzati da un rilascio graduale di sostanze fenoliche nella rizosfera. Inoltre, i tannini condensati hanno un’elevata attività antiossidante, quindi mitigatrice di tutti gli effetti negativi dovuti agli stress ossidativi (abiotici)”.

Effetti di Vivema Soil

Durante la terza edizione della Biostimolanti Conference, Garabello ha presentato i risultati conseguiti dalla somministrazione del biostimolante sulla biomassa radicale di varie colture, tra cui il pomodoro. I test sono stati effettuati dai centri di saggio Agroservice e Agricola 2000. Le piante osservate hanno subito trattamenti con 4-5 applicazioni in post trapianto, ad intervalli di 10-15 giorni e circa 10l/ha per applicazione. I risultati hanno riportato un aumento della biomassa radicale e anche della produzione, con risultati diversi secondo la coltura. L’aumento medio in volume delle radici è risultato essere del 16 % rispetto al non trattato.



Oltre alle prove di campo, l’azienda ha condotto un test multidisciplinare in collaborazione con il dipartimento DiBios dell’Università di Torino e il centro di ricerca dell’università di Wageningen (Olanda) al fine di evidenziare le performance e la modalità di azione di Vivema Soil su pomodoro in condizioni colturali standard e in caso di stress salino. Questo studio è stato implementato tramite la valutazione dello sviluppo degli apparati radicali con l’ausilio di un software di imaging (Root System Analyzer®) e grazie all’analisi dell’espressone genica delle piante (RNA-Seq). Dal punto di vista biometrico, in condizioni di stress salino, le piante trattate con Vivema Soil hanno mostrato una lunghezza e un peso delle radici statisticamente superiore rispetto al controllo non trattato raggiungendo livelli di sviluppo paragonabili alle piante coltivate in condizioni standard. La mitigazione degli effetti negativi dello stress salino è stata poi dimostrata dall’analisi dell’espressione genica che ha evidenziato, nelle piante trattate con Vivema Soil, una sovra-espressione di geni legati a meccanismi di resistenza agli stress abiotici e alla crescita radicale.



Vivema Soil, come evidenzia Garabello, è un prodotto prebiotico, che quindi aiuta lo sviluppo dei microorganismi utili presenti nel terreno ampliandone l’azione. Alla luce di ciò, si è voluto valutare l’effetto del prodotto sul microbiota del terreno, tramite la collaborazione con “Biome Makers”. Lo studio ha permesso di tracciare il profilo del microbiota del suolo e la sua evoluzione nel tempo in un suolo coltivato a cetriolo in serra e in un suolo coltivato a pomodoro in pieno campo. In generale, i terreni trattati con Vivema Soil mostravano una maggior biodiversità, maggior possibilità di interazione tra le comunità microbiche e, di conseguenza, una loro maggior capacità di resistere a condizioni avverse. Grazie a queste informazioni è stato possibile determinare che l’applicazione di Vivema Soil, oltre a garantire una maggior attività delle specie microbiche antagoniste naturali di funghi patogeni e nematodi che possono arrecare i danni alle colture, garantisce una maggiore mineralizzazione della sostanza organica e un aumento della produzione di siderofori e esopolisaccaridi che si traducono in una maggior disponibilità per l’assorbimento da parte delle piante degli elementi naturalmente presenti nel suolo. Quest’ultimo effetto è coerente con quanto emerso dalla analisi dell’espressione genica che ha evidenziato una sotto-espressione di alcuni geni legati alle carenze di fosforo dovuta ad una maggiore dotazione di questo elemento nelle piante trattate con Vivema Soil.



Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito https://www.greenhasgroup.com/it/concimi-fertilizzanti/vivema-soil/

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