L'integrazione passa anche dalla potatura

Nel ravennate un corso pratico su formazione e sfruttamento del lavoro

L'integrazione passa anche dalla potatura
Un corso per formare chi è arrivato nel nostro Paese da poco ed ha inoltrato richiesta d’asilo, ma anche italiani che hanno delle fragilità che potrebbero non riconoscere forme di caporalato e sfruttamento del lavoro



È quello che si è tenuto la scorsa settimana a Faenza (Ravenna), nell’azienda agricola Servadei Nicola, che ha dato la disponibilità per realizzare il progetto DI.Agr.A.M.M.I Nord promosso da una partnership diversificata e capillare di associazioni e co-finanziato dall’Unione Europea, dal Ministero del Lavoro e degli Interni con l’obiettivo di contrastare le diverse forme di sfruttamento lavorativo.

“È stata la prima volta che questo progetto si è potuto svolgere al Nord”, spiega a IFN Nicola Servadei, frutticultore e presidente della categoria per Confagricoltura Ravenna. “È stata l’occasione finalmente per poterlo completare dopo la parte teorica di cui si è occupata la Cgil. Nella mia azienda, infatti, durante le 40 ore di corso ci siamo focalizzati sull’aspetto pratico di ciò che era già stato spiegato ai 9 partecipanti”.

“Le prove in campo – prosegue Servadei – sono consistite sul riconoscimento delle gemme e sull’apprendere competenze necessarie per potare gli alberi da frutto. Ci si è concentrati sulle potature perché in questo periodo è la mansione principale che si svolge nei frutteti”.



Con il supporto di Confagricoltura, Servadei ha deciso di offrirsi per ospitare il corso anche perché non è facile trovare manodopera in questo momento: “Abbiamo bisogno di assumere persone che abbiano un minimo di competenze – prosegue il produttore – ma allo stesso tempo che abbiano un minimo di competenze. Chi ha partecipato alla formazione ha ricevuto un attestato e i nominativi verranno ora girati agli uffici del lavoro e alle aziende associate a Confagricoltura Ravenna per l'assunzione”.



Agli incontri hanno presenziato anche il vicesindaco di Faenza, Andrea Fabbri, il presidente provinciale di Confagricoltura, Andrea Betti, e la consigliera regionale Manuela Rontini.

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