«Baby Leaf, dopo anni cala la domanda sul biologico»

Esposito (TerrAmore): «Quest'anno meno prodotto a causa delle intense piogge autunnali»

«Baby Leaf, dopo anni cala la domanda sul biologico»
TerrAmore di Eboli è una cooperativa di produttori specializzata nella coltivazione di prodotti ortofrutticoli e in particolare nella produzione di insalate a cespo e da taglio, le cosiddette baby leaf, che coprono l’80% del fatturato. Il 49% dell’intera produzione dell’Op nata nel 2008 va all’estero (Francia, Germania, Svizzera, Inghilterra, Norvegia e Danimarca) e la stragrande maggioranza del prodotto viene venduto a realtà che la trasformano in IV gamma. 



“Negli ultimi anni – sottolinea a IFN Demetrio Esposito, direttore commerciale di TerrAmore – c’è stato un importante aumento di produzione legata alle insalatine perché prevede un costo minore di manodopera e una maggiore possibilità di meccanizzazione. Una volta diminuite le operazioni manuali, che sono quelle più costose, la produzione diventa più conveniente”.


 
L’aumento della produzione però, non è sempre in linea con l’andamento commerciale del prodotto. “Negli ultimi dieci anni c’è stata una domanda elevata per le piccole insalate – continua Esposito – ma quest’anno abbiamo subito una flessione soprattutto nel biologico”.

Secondo il direttore commerciale tutto dipende dalla crisi che stiamo vivendo che porta a scegliere insalate di normale dimensione invece delle referenze più piccole, già abbastanza costose di suo. “In più – prosegue – quest’anno l’andamento produttivo non è però dei migliori, perché è piovuto molto a novembre e questo ha generato rese non alte.” 



In totale i soci della cooperativa, al 90% provenienti dalla Piana del Sele, sono 44 per un totale di circa 200 ettari coltivati a baby leaf. Le varietà coltivate sono rucola, lattughino biondo, rosso, spinacino, bietoline da foglia Red Chart e Bull’s Blood e le orientali Tatsoi, Mizuna e Red Giant. 

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