Biodinamico, tutti i numeri dell'ortofrutta

Il presidente di Demeter: «Non pratichiamo stregonerie. I tempi non sono maturi per capirlo»

Biodinamico, tutti i numeri dell'ortofrutta
L’agricoltura biodinamica due settimane fa è balzata al centro dell’attenzione perché in parte stralciata dal disegno di legge 998 per promuovere la tutela e lo sviluppo dell’agricoltura biologica. Alla Camera sono infatti stati accolti due emendamenti che eliminavano l’equiparazione del biodinamico al biologico. Il motivo è la mancanza di evidenze scientifiche che ne attestino l’efficacia, come più volte ripetuto da chi appartiene al mondo della scienza, in primis il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi, che ha definito questa agricoltura una pratica senza evidenze scientifiche, e la farmacologa e senatrice a vita Elena Cattaneo. 



Per produrre seguendo i dettami dell’agricoltura biodinamica è necessario attenersi a un disciplinare redatto e continuamente aggiornato anche da Demeter, il certificatore più conosciuto del metodo di coltivazione inventato dal tedesco Rudolf Steiner. Secondo i dati comunicati dell’ente, sono 244 i produttori di Ortofrutta legati al biodinamico, 101 i trasformatori e 77 i distributori. Tra questi ultimi, basso è il numero che riguarda la Gdo: “In Italia – interviene il presidente di Demeter Italia, Dino Mellano – finora non siamo stati presenti in una dimensione importante nella grande distribuzione, anche se l’interesse è sempre maggiore. Siamo cauti ad entrare a gamba tesa, perché per noi è importante che vengano rispettate le condizioni dei produttori che devono poter valorizzare le loro produzioni di altissima qualità. Attualmente il nostro mercato di riferimento per la Gdo è principalmente in Svizzera e Germania dove i prodotti biodinamici italiani riscuotono sempre più successo rappresentando un punto di riferimento”. 



Il neopresidente di Demeter Italia entra anche nella questione che ha animato il dibattito, ovvero le pratiche considerate antiscientifiche: “Ci è stato detto che siamo stregoni, ma mi chiedo: guardare la luna è stregoneria? I nostri nonni erano stregoni perché coltivando l’orto si basavano sulle fasi lunari? Io non penso. Non sarà scientificamente provata l’influenza dei moti lunari sul terreno, ma non significa che il fenomeno non esista”.

E prosegue: “Purtroppo lo sguardo è stato tolto dalle questioni importanti dell’agricoltura biodinamica per spostarlo dove fa più comodo. Questo tipo di agricoltura prevede l’esistenza di un circolo chiuso, per cui grazie alla zootecnia non necessita di integrare altre materie prime dall’esterno. Si è parlato tanto di cornoletame come se fosse una pratica negativa – continua il presidente – ma non è altro che un attivatore naturale dei microorganismi del terreno. La biodinamica in sostanza è un vecchio tipo di agricoltura, ma stranamente i tempi non sono ancora maturi per comprenderla”. 



Per l’agricoltura biodinamica non è comunque una sconfitta, perché una volta approvata definitivamente la legge sul bio, beneficerà ugualmente delle tutele previste per questo tipo di coltivazione. “In primis siamo produttori biologici – ricorda infatti Mellano – quindi siamo stati estromessi fino ad un certo punto. Avrebbe dato maggiore lustro ai coltivatori appartenenti alla categoria essere riconosciuti da una norma, ma ci consoliamo sperando in un veloce iter di approvazione del ddl”.

Nel frattempo, da parte dell’ente continuerà l’informazione per coinvolgere maggiori produttori: “Tra i progetti che svilupperemo in futuro – conclude il presidente Mellano – sono previste sedi regionali in cui approfondire la conoscenza del metodo e migliorarsi”.  

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