Campagna assicurativa, ancora nessuna data in Emilia-Romagna

Il presidente di Condifesa Ravenna: «Ottenute risposte con condizioni irricevibili»

Campagna assicurativa, ancora nessuna data in Emilia-Romagna
La campagna assicurativa in Emilia-Romagna è ferma al palo. Il tempo corre e non c’è ancora una data certa per l’avvio della copertura per le avversità catastrofali sempre più temute dagli agricoltori. Stefano Francia, presidente di Condifesa Ravenna e del Consorzio di Bonifica della Romagna, spiega a IFN: “Ancora un accordo con le compagnie assicurative non si è trovato: né dal punto di vista tariffario né sulle condizioni di assicurazione. Già dal mese di gennaio abbiamo avanzato proposte dettagliate alle compagnie in base ai prodotti e al tipo di avversità. Ad oggi hanno risposto solo in tre con condizioni non ricevibili"


Al centro Stefano Francia

Le difficoltà maggiori sono dovute alla mancata volontà da parte delle compagnie di coprire il rischio gelo, calamità che negli ultimi anni ha determinato danni cospicui alle produzioni del nostro territorio. “Dal 2018 al 2021 – sottolinea a IFN Stefano Francia - i premi assicurativi sono aumentati del 40%. È una situazione preoccupante viste le condizioni della frutticoltura e dell’ortofrutta. Si è addirittura arrivati a superare i parametri massimi di spesa fissati dal ministero. Questo significa che il premio in eccesso è interamente a carico del produttore”.



Ci si avvia verso marzo e i produttori sanno che le probabilità di gelate in questo mese non sono così basse, visti i precedenti. “Il futuro secondo noi è nella gestione integrata che unisca difesa attiva e passiva del rischio - rimarca il presidente - Ricordiamo inoltre che questa è un’annata di transizione, dopodiché dal prossimo anno entrerà in vigore la nuova Pac che metterà a disposizione nuovi strumenti per garantire maggiormente le imprese agricole”. Un ammontare di risorse che per l'Italia vale circa 3 miliardi di euro, destinati tanto per le assicurazioni agevolate, i Fondi di Mutualità e gli Ist (per complessivi 1,7 miliardi di euro) quanto per il Fondo Catastrofale (1,3 miliardi di euro). 



Sul fronte irrigazione il presidente del Consorzio di Bonifica della Romagna è più fiducioso. "Il canale Emiliano-Romagnolo dovrebbe partire nei primi giorni di marzo e una decina di giorni dopo avremo un adeguato livello di invaso nell'asta principale che permetterà di distribuire l'acqua negli impianti in pressione ed invasare alcuni dei canali irrigui a valle”. 
Il Po, da cui il Cer attinge acqua, è però in una fase di magra invernale eccezionale, con una diminuzione del 25% sulle portate medie mensili di gennaio.

"Siamo abbastanza preoccupati perché non ha né piovuto né nevicato molto e dal punto di vista dei costi non siamo messi meglio. Dal mese di luglio 2021 - conclude Francia - purtroppo l'energia elettrica ha subito un rincaro importante che ha fatto aumentare il costo di gestione dell'irrigazione in particolare quella in pressione assai energivora. Vedremo come far fronte alla nuova situazione".

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