Rosa dell'Isonzo, raccolti record e novità in arrivo

Il radicchio si riconferma come prodotto di interesse: prezzi interessanti e domanda vivace

Rosa dell'Isonzo, raccolti record e novità in arrivo
Una stagione da record per il Radicchio Rosa dell’Isonzo, che si riconferma come prodotto di interesse per il consumatore e che sta conquistando nuovi mercati. 

La stagione del Radicchio Rosa dell’Isonzo ha raggiunto i 1200 quintali di prodotto grezzo, raccolto su una superficie di 20 ettari, e di 240 quintali di prodotto fresco conferito al mercato. Complice dei risultati anche l'andamento climatico stagionale che, grazie al mantenimento di basse temperature, ha permesso una prolungata fase di fine raccolta, che potrebbe concludersi a metà marzo. A favorire le basse temperature nel prossimo periodo potrebbe, inoltre, contribuire la perturbazione in arrivo sull'Italia in questi giorni.



Oltre alle buone produzioni, anche il mercato ha dato il proprio contributo alla campagna 2021-2022, grazie ad un aumento della domanda in corrispondenza dell'aumento dell'offerta e la stabilità dei prezzi sui 12-15 €/Kg con un picco, in prossimità di Natale, di 25 €/Kg

Ad esprimere soddisfazione ai microfoni del TgR del Friuli è stato Franco Baiutti, del Consorzio Rosa Isonzo, che ha così commentato i risultati: "Una volta si riusciva a portare il prodotto sulle tavole dei consumatori non prima di Natale e si terminava ai primi di febbraio. Dopo varie selezioni effettuate da noi agricoltori, col grande contributo dell'Istituto Agrario Brignoli di Gradisca d'Isonzo, siamo riusciti a prolungare i tempi di produzione fino a quasi 3 mesi e siamo riusciti a conferire a grossi supermercati e Gdo".



Di importanza, nel successo della varietà, ne hanno avuta anche i commerci sui mercati esteri e di altre regioni: "Il mercato si è ampliato di 10-20 volte in 20 anni. Abbiamo anche imparato a spedire il prodotto fresco su altri mercati come Austria, Germania, Roma, Veneto, Milano." spiega Baiutti.

La storia del Consorzio Rosa Isonzo ha avuto inizio a seguito di una serie di iniziative che hanno visto al centro l'Istituto Brignoli. La scuola ha sperimentato la coltivazione di radicchi forzati fin dal 2009, e dal 2014 si è data l'obiettivo di unire i produttori legati di radicchio, condividere le competenze acquisite nel corso del tempo e ampliare l'areale di produzione al di fuori del comune di Gorizia. Partito 5 anni fa con 15 produttori, oggi il consorzio ne conta 24 totali, con una superficie di 20 ettari.
 


Quest'anno, nonostante i buoni risultati conseguiti, la scelta è stata di non dormire sugli allori. Infatti, proseguono studi e sperimentazioni per diversificare e migliorare l'offerta del prodotto, come ha spiegato Marco Fragiacomo dell'Istituto Tecnico Agrario Brignoli: "Come Istituto Agrario, noi continueremo ad essere a fianco della rosa dell'Isonzo, sia per il miglioramento genetico che per la trasformazione del prodotto. Tra due settimane lanceremo la rosa sott'olio e la crema di radicchio, che potranno ampliare l'offerta sul mercato". 

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