Nocciolo, come aumentare la produttività dell'impianto

I biostimolanti di K-Adriatica anticipano lo sviluppo ottimale di piante e frutti

Nocciolo, come aumentare la produttività dell'impianto
Nel nocciolo la fase dell’impollinazione e quella successiva della creazione dell’embrione sono determinanti per ottenere un buon risultato produttivo. Lo sviluppo embrionale della coltura è però particolarmente lento (3/4 mesi), dispendioso dal punto di vista metabolico e sottoposto a continui stress ambientali che possono inficiare significativamente il risultato produttivo.

K-Adriatica, azienda specializzata nello sviluppo di fertilizzanti e soluzioni per la nutrizione delle piante ha elaborato una strategia di nutrizione ad hoc per il nocciolo che coniuga l’adozione di concimi NPK con titolazioni adattate alla produzione corilicola (Noccioleto Plus) ad un mix di biostimolanti particolarmente efficaci, ovvero, Ena19989 e Actimol 80 alla ripresa vegetativa seguiti da RA.AN L 13186 all’accrescimento del frutto.

Foto scattata presso l'azienda agricola Vaira Francesco (Cn)
durante le operazioni di raccolta avvenute il 21 agosto 2020

Maria Rosaria Stile, research & development manager di K-Adriatica, ha spiegato a IFN i risultati ottenuti nell’ultimo triennio di sperimentazione: “Sono state condotte prove sia tramite il personale tecnico di K-Adriatica, sia grazie all’operato del centro sperimentale Agrion. Entrambi i siti erano situati a Cuneo, centro storico della produzione corilicola italiana, e i risultati raggiunti sono stati molto interessanti. A livello produttivo, infatti, la nostra tesi è stata superiore di circa 15 punti percentuali rispetto al testimone, nonostante le condizioni di stress ambientale che si sono verificate”.
“Una prova in particolare - continua Stile – ci ha consentito di dimostrare che l’applicazione delle soluzioni K-Adriatica hanno determinato un anticipo dell’entrata in piena produzione dell’impianto”.

Il motivo di questi risultati è ben preciso: “La linea K-Adriatica apporta gli elementi nutritivi giusti al momento giusto - evidenzia la Stile - l’applicazione di ENA 19989 e ACTIMOL 80 alla ripresa vegetativa favorisce un ottimale sviluppo della pianta migliorando l’efficienza fotosintetica, grazie alla presenza di magnesio e ferro, e supportando il metabolismo deII’azoto, grazie al consistente apporto di molibdeno. L’apporto di boro favorisce invece la fertilità del polline e deII’ovario ed è supportato dall’azione dello zinco, che ha un ruolo centrale nella distensione del tubetto pollinico, propedeutico al raggiungimento deII’ovario da parte del polline e quindi ad una migliore fecondazione. Inoltre, Il complesso organico che li veicola da energia e supporta la pianta nelle fasi molto delicate dell’inizio sviluppo del frutto per ridurre al minimo il problema della cascola.”
“Per quanto riguarda l’applicazione di RA.AN L 13186 - puntualizza la ricercatrice - favorisce un ottimale sviluppo del frutto e aiuta la pianta a raggiungere e mantenere un equilibrio vegeto produttivo anche a far fronte ad eventuali stress”.


Tabella che mostra la produzione totale delle piante raccolte

“La conclusione alla quale siamo giunti sia noi, sia i ricercatori di Agrion – chiude la Stile – è che l’applicazione di biostimolanti fogliari è sicuramente vantaggiosa per favorire il riequilibrio fisiologico della pianta, soprattutto in stagioni dove gli sbalzi termici primaverili e le anomalie climatiche possono stressarla riducendone le performance produttive”.

In apertura: La foto mostra l'incremento produttivo a seguito dei trattamenti effettuati con le soluzioni nutrizionali Adriatica (contenitore a sinistra) rispetto al campione non trattato (contenitore a destra). In entrambi i contenitori è presenta la produzione raccolta da dieci piante

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