«Siamo pesi piuma, ma le idee non ci mancano»

I piccoli produttori e il futuro dell'ingrosso: la riflessione di Giancarlo Mengoli

«Siamo pesi piuma, ma le idee non ci mancano»
Che ruolo possono avere i piccoli produttori all'interno dei Centri agroalimentari? Sono interessati al futuro dell'ingrosso e consapevoli delle opportunità che questo canale può mettere loro a disposizione? Ne abbiamo parlato nell'ultimo articolo dedicato al commercio ortofrutticolo all'ingrosso (clicca qui per leggerlo) e il produttore bolognese Giancarlo Mengoli ci ha questa riflessione in risposta al pezzo di Fabrizio Pattuelli.



Fabrizio ho letto il suo articolo e se mi trova concorde su molte affermazioni, ma nelle ultime righe mi hanno lasciato alquanto interdetto. Sono un produttore singolo non associato ad OP, commercializzo direttamente al CAAB di Bologna e indirettamente su molti mercati del nord-italia, sono rappresentante della Codiretti per la mia categoria nella Commissione consultiva del CAAB, pertanto ho una discreta conoscenza delle tematiche inerenti i mercati all’ingrosso, e le posso garantire che la nostra categoria non si è mai contrapposta a un cambiamento di orario o ad adeguamento alle strutture mercatali anzi, e questo da anni.

Le posso menzionare che al principio della pandemia, nel 2020, avevamo proposto una discussione sulla creazione di una App per la commercializzazione dei prodotti mercatali, nella quale si poteva vedere il prodotto, il lotto, la confezione… e un recapito dove contrattare privatamente il prezzo, proprio come succede nella vita reale nei mercati, ma poi le idee se non hanno le gambe rimangono al nastro di partenza.

Aggiungo che a tale attività sia accompagnata da una adeguata logistica  all’interno del mercato che sia in grado di assemblare, se necessario, e  consegnare a breve, media e lunga distanza le merci con efficienza e a prezzi concorrenziali . Una logistica efficiente dentro i mercati, che sono normalmente vicini agli areali produttivi sarebbe un aiuto a crescere anche per i piccoli produttori. Affermare che in produttori piccoli non sono interessati al futuro dei mercati mi sembra poco realista, in quanto il peso economico che hanno nelle decisioni degli enti gestori sono minime rispetto gli altri operatori, si può tranquillamente dire che questo immobilismo sia dovuto più a divisioni di questi ultimi sul da farsi e alla mancanza di fondi per fare investimenti. Ora con il Pnrr abbiamo una grande occasione speriamo di non creare altre cattedrali nel deserto.

Aggiungo ai quattro fattori spesso menzionati su cui operare - cioè orari, strutture,
logistica e digitalizzazione - anche la formazione: servirebbe per molte realtà, ma in particolare per le categorie dei negozi specializzati e degli ambulanti, che sono una componente importante della realtà mercatale, ma nel ricambio generazionale le persone che le subentrano hanno scarsa conoscenza dei prodotti acquistati. Invece in queste attività e non solo in queste, è importante conoscere, per poi condividere con la propria clientela le caratteristiche, le virtù salutistiche, i metodi di coltivazione, i pregi, i metodi di conservazione, modi di consumarli, le ricette... anche se ancora oggi in molti pensano che le attività mercatali si basano solo sulla contrattazione.

Tutto quello che le ho scritto è solo per farle capire che se non appariamo non è che non abbiamo idee, ma che il nostro è un peso piuma nelle discussioni.

Cordialmente Giancarlo Mengoli

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