Todis, la Sicilia nel mirino

Lucentini: «Il mercato dell'isola molto interessante per il discount»

Todis, la Sicilia nel mirino
La Grande distribuzione organizzata cresce al Sud. Nel 2021 le vendite a valore di ortofrutta in Gdo nelle regioni meridionali sono aumentate del 5,8% rispetto a una media nazionale dell'1,3%, come rilevato dal Monitor Ortofrutta di Agroter (clicca qui per tutti i dati). E in questo quadro si collocano anche gli investimento di Todis in Sicilia.

L'insegna, controllata al 100% dalla Cooperativa PAC2000A Conad, ha infatti rilevato 12 punti vendita Meridi: negozi di prossimità collocati soprattutto a Palermo e dintorni. E questo è solamente un altro passo verso il consolidamento della posizione sull'isola, dove il distributore era già presente con 23 pdv.



Todis punta molto sull'ortofrutta: i suoi reparti, ribattezzati Frutteria, riportano l'atmosfera del mercato rionale e allestimenti molto curati, in cui spicca l'offerta della gamma A tutto sapore. Lo scorso anno, tra l'altro, è stato lanciato un nuovo format di prossimità (clicca qui per scoprirlo).

Ma tornando alla strategia di Todis in Sicilia, su cui sono stati investiti circa 4 milioni tra acquisto, ammodernamento e rilancio dei pdv - come riporta Il Sole 24 Ore - l'azienda continuerà ad espandersi con nuove acquisizioni.



«L’acquisizione dei 12 punti vendita Meridi rientra nelle nostre strategie di sviluppo dei nuovi territori procedendo con uno sviluppo dell’insegna a macchia d’olio – spiega al quotidiano economico il direttore generale di Todis, Massimo Lucentini – A ottobre 2021 abbiamo completato il processo di fusione con la società Sodisi che ha gestito il marchio Todis in Sicilia. Nel contempo avevamo già provveduto all’apertura del nuovo centro distributivo e nuovi uffici a Carini (Palermo) capaci di sostenere la crescita del fatturato. Abbiamo posto le basi per sviluppare il mercato siciliano partendo proprio dall’area occidentale».



«Il discount, che in Italia ha una market share del 21,7%, sull’isola quota circa 34 punti, con una performance quindi ben al di sopra della media nazionale – rileva ancora Lucentini - Il mercato siciliano è molto interessante per il canale, il secondo in Italia dopo la Sardegna. Oltre alla necessità di operazioni di sviluppo siamo anche alla ricerca di imprenditori partner, che intendano investire con noi sul territorio».

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