Rincari, Apeo: «Inutile prendersela con la Gdo»

Rincari, Apeo: «Inutile prendersela con la Gdo»
“Inutile prendersela solo con la Grande distribuzione per questa crisi energetica e delle materie prime che sta mettendo fuori mercato tantissime imprese dell’ortofrutta medio-piccole, ma anche grandi”. E’ netto il giudizio di Giacomo Suglia, presidente APEO Puglia, l’associazione dei produttori-esportatori ortofrutticoli pugliesi.

“Ormai il quadro della situazione è chiaro, i prezzi impazziti dell’energia, del gas, dei materiali, dei trasporti, della logistica sono sotto gli occhi di tutti. Questo tsunami si abbatte a valanga sui bilanci delle imprese agricole produttive, costrette a produrre a costi non compensati da prezzi di vendita adeguati. La vendita sottocosto sta diventando la prassi comune delle imprese ortofrutticole pugliesi".

"Come Fruitimprese ci siamo resi disponibili ad un confronto serio e costruttivo con le altre componenti della filiera per addivenire ad una soluzione condivisa che preveda una distribuzione sostenibile dell’impatto degli aumenti dei costi di produzione che l’ortofrutta nazionale e di importazione sta subendo. La frutta e la verdura sono un bene primario per le famiglie e ne va garantita la fornitura al giusto prezzo per tutti, altrimenti anche la qualità e la salubrità dei prodotti viene messa in pericolo”, continua Suglia.



“La GDO non ci ha ancora risposto in maniera convincente – precisa Suglia – e nessun tavolo di confronto è stato aperto. Però qui voglio ribadire che anche la GDO ha i suoi problemi e sta subendo il contraccolpo dello tsunami degli aumenti dei prezzi, in particolare dell’energia. Quindi il problema non è tra noi e la GDO, il problema sta più in alto; è il Governo che deve intervenire in maniera convincente alleggerendo il carico delle bollette in maniera significativa sulle famiglie e sulle imprese. I nostri oneri fiscali e previdenziali sono tra i più alti d’Europa, è qui che si deve intervenire come sulla messa in sicurezza della sovranità energetica del Paese , riducendo la nostra dipendenza dal gas russo o algerino”.

“Questo stato di cose danneggia il mercato del prodotto fresco e alla lunga colpisce anche il nostro export , che nel 2021 è vicino ai 5 miliardi € di valore, secondo solo al vino. Prendiamo atto con preoccupazione del continuo stato di tensione, crescente, tra USA e Russia per l’Ucraina, mentre anche la Bielorussia ha chiuso le sue frontiere ai nostri prodotti. La minaccia di nuove sanzioni contro la Russia alimenta una spirale che già è costata tantissimo al nostro agroalimentare con una perdita a causa dell’embargo deciso da Putin nell’agosto 2014 di 1,5 miliardi € negli ultimi 7 anni e mezzo. La nostra frutta, in particolare l’uva da tavola pugliese, ha perso un mercato per noi importantissimo”, conclude Suglia.

E aggiunge: “Le tensioni nell’Europa dell’Est tra Russia e Ucraina hanno effetti indiretti anche per la nostra ortofrutta. I due grandi fornitori di ortofrutta del mercato ucraino (in particolare mele, uva, drupacee e kiwi) sono Polonia e Grecia. Con la situazione attuale di tensione, i flussi di export di questi due Paesi verso l’Ucraina potrebbero reindirizzarsi verso il mercato europeo, creando un surplus di prodotto di qualità bassa ma anche di prezzo basso , col rischio di danneggiare i nostri prodotti che grazie alla loro qualità costano di più”.

Fonte: Ufficio Stampa Apeo