Nocciole, incognita meteo e cimice

Consorzio Nocciola Piemonte Igp: «Per valorizzare il prodotto nascerà la Strada della Nocciola»

Nocciole, incognita meteo e cimice
Se si dice nocciola, si pensa inevitabilmente al Piemonte, dove alle colline di vigneti si alternano i noccioleti di tonda gentile trilobata. L’ultima campagna però non è stata facile a causa delle gelate e della cimice con cui da diversi anni la corilicoltura piemontese è costretta a convivere. 



“La fondazione Agrion sta studiando l’invasione della cimice per trovare una soluzione in grado di debellare il problema, ma dal punto di vista climatico, già durante l’inverno avevamo avuto i primi brutti segnali dalla fioritura – dichiara a IFN Isabella Ciattino, presidente del Consorzio Nocciola Piemonte Igp – e anche l’impollinazione era stata difficile. La gelata di aprile e la siccità estiva subito dopo, poi, ci hanno dato il colpo finale”. Quest’anno la campagna si prospetta migliore, ma è presto per le previsioni. “La fioritura è bella, anche se speriamo piova perché le temperature che stiamo vivendo non sono da febbraio”, commenta Ciattino. 

La Legge di Bilancio 2022 approvata a fine anno prevede 12,75 milioni da ripartire tra diversi settori, tra cui la frutta a guscio e di questi 300mila euro annui sono destinati alla produzione di nocciole, un’occasione speciale per Il Consorzio piemontese che raggruppa un migliaio di soci. “Queste risorse - dichiara la presidente - andranno impiegate per la valorizzazione, la tutela e la promozione di un prodotto di eccellenza. È una sindrome tutta italiana quella di non accorgersi della bellezza e del valore di quello che abbiamo vicino. Non vale solo per le località, ma anche per i prodotti della nostra terra”.



A incombere su un marchio di prestigio come quello che sfoggia la nocciola del Piemonte, che vanta tra le aziende trasformatrici anche Ferrero, Venchi e Novi, c’è la Turchia, principale produttore mondiale del prodotto in questione. “La concorrenza turca è forte, anche perché la nostra produzione non è elevata e non riesce a soddisfare tutta la domanda – aggiunge Ciattino - quindi ci sono realtà italiane che sono obbligate a rivolgersi al prodotto estero”.



Nel frattempo, il Consorzio si prepara per un nuovo progetto che dimostra come vino e nocciole possano sposarsi non solo a livello paesaggistico: “Abbiamo in programma di realizzare una “Strada della nocciola” su ispirazione di quella del vino, per unire la gastronomia con la coltivazione attraverso una cartellonistica che permetta di arrivare al piccolo trasformatore e agli agriturismi e ristoranti che usano la nostra nocciola”.

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