Noci, vendita lenta e annata soddisfacente

Piovan (Nogalba): «Siamo in fase di crescita, prevediamo un aumento del prodotto»

Noci, vendita lenta e annata soddisfacente
Il consumo di noci negli anni è cambiato. Se è un tempo l’abitudine degli italiani era quella di fare la scorta in casa, esaurendo in pochi mesi il prodotto, adesso preferiscono acquistarle man mano che le consumano, con una domanda che non conosce stagioni. A dirlo è Deborah Piovan (foto sotto), neopresidente (da novembre), di Nogalba, società consortile di Fratta Polesine, provincia di Rovigo, a cui aderiscono 7 nocicoltori per un totale di 178 ettari di superficie che nel 2021 ha prodotto una raccolta di 5mila quintali di noci secche tra le varietà Lara (la principale), Chandler e Tulare.



“Questo comportamento che comporta una vendita lenta – dichiara la presidente a IFN – per noi è un bene, perché prevalentemente vendiamo noci in guscio. Acquistate così, ha senso sgusciarle solo al momento dell’utilizzo, altrimenti si disperdono gli olii e venendo a contatto con l’aria le noci si ossidano velocemente. Inoltre, alla domanda che si mantiene costante durante tutto l’anno, e non più tra ottobre e novembre, riusciamo a farvi fronte senza problemi, soprattutto durante l’ultima annata, che è stata particolarmente buona e ricca di soddisfazione con rese molto alte nonostante le gelate tardive abbiano compromesso il calibro”.


 
Sulla prossima campagna è ancora presto per esprimersi: “I noci – spiega Padovan – non hanno ancora cominciato ad aprire i germogli, ma sicuramente mi aspetto un aumento del prodotto a disposizione dei consumatori perché sono stati impiantati diversi nuovi noceti”.
C’è ancora tanto da fare dal punto di vista della ricerca. “Oltre a farci conoscere e scegliere, ci sono importanti sfide da supportare a livello agronomico, come sconfiggere insetti nuovi e malattie fungine. Al centro delle nostre attività c’è infatti la collaborazione con i centri di ricerca per proteggere le piante in modo sostenibile economicamente e per l’ambiente, favorendo la lotta integrale per fare a meno dei trattamenti insetticidi”. 



Tra chi causa maggiori danni, Padovan registra il Carpocapsa che si cerca di prevenire inserendo trappole affinché l’insetto non riesca a deporre le uova nel frutto. “Stiamo cercando di capire anche quali problematiche ci crei la cimice asiatica. Voler limitare l’uso dei prodotti chimici ha un costo se ci confrontiamo con i produttori esteri. Ad esempio, negli Stati Uniti usano antibiotici a pieno campo, pratica da noi vietata. Di conseguenza viene importato un prodotto molto competitivo sul prezzo, ma non sulla qualità”. 



Il Disciplinare Tecnico di Filiera di Nogalba, infatti, ha ottenuto sin dal 2003 il riconoscimento di conformità alla “Filiera Agroalimentare Controllata” di CSQA che con visite ispettive annuali, ne certifica il rispetto e il mantenimento nel tempo.
Tra le ultime novità che hanno fatto ingresso in azienda, c’è un macchinario di ultima generazione che seleziona in base al calibro. “È molto efficiente – conclude la presidente - si basa su un algoritmo che riesce a combinare il peso della noce con il volume, scatta 120 foto al secondo e seleziona da sola i frutti in base alla qualità e al calibro. Ci permette di risparmiare tempo ed essere sul mercato molto più velocemente”. 

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